Premesso che molta parte non sa nemmeno che siamo in Guerra, dico Guerra (dopo 66 anni, 1945), che la morte di un uomo, chiunque sia, non è un fatto da consumarsi nello spazio di un ‘mi piace’, che gran parte del tempo è vissuta nell’untuosa ipocrisia della prateria guardona di facebook, dove la politica passa soltanto attraverso le esibizioni, magari pagate con denaro pubblico, che moltissimi pensano di essere parte vitale della comunità con semplici fervorini domenicali o autoerotiche manifestazioni gruppuscolari, non immaginando nemmeno quanto costerà tanta perdita di tempo.
Ciò premesso, a proposito dell’evento che ha catalizzato l’attenzione di qualsiasi mass medium:
L’attrazione per il video dell’esecuzione di Bin Laden può essere troppo forte anche se, in fondo, si sa che le immagini in questione non ci sono e non ci possono essere. Ne sanno qualcosa migliaia di utenti di Facebook che dal pomeriggio di giovedì 4 maggio hanno bacheche e messaggistica chat letteralmente intasata da un messaggio che promette “il video dell’esecuzione” del capo dei terroristi.
Si tratta, però, di un virus che al momento continua ad infettare i profili degli ignari cliccatori ….
Se si clicca sull’immagine si viene dirottati su un’altra pagina di Facebook in cui si chiede di immettere un codice particolare per vedere il video. L’operazione non va fatta: il virus, infatti, automaticamente inizia a mandare lo stesso messaggio a tutti i vostri contatti.
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