04 aprile, 2011

Gravina, ancora un crollo nel centro storico

la chiesa di Santa Cecilia che è crollata (il crollo riduarda la sagrestia). img repertorio

Il responsabile di tutto questo non è il destino cinico e baro, ma esattamente colui o coloro che vanno presi immediatamente a calci e fatti dimettere, se del luogo,  prima che permettano ulteriori danni. Così come inconcludenti, nei fatti, le generiche denunce ed i fervorini che di volta in volta si fanno avanti per improbabili successi futuri. Negli ultimi anni diversi smottamenti nella città di strade ed edifici sono passati senza che nessuno avesse una visione d’insieme. Non basta più agitarsi e mostrare la propria bravura nello scoprire magari che c’è una deriva della città o di parte di essa, ma formare una force de frappe in grado di agire, anche gratuitamente se necessario, (non mi riferisco ai fervorini domenicali dei bravi cittadini). C’è una leggenda metropolitana che sosterrebbe l’esistenza di uno studio di qualche tempo fa e che riguarda la situazione del suolo a Gravina e del dissesto idrogeologico. Lo studio sarebbe stato commissionato prima che si iniziasse a parlare di zone B2 … eccetera e misteriosamente sparito. Vedrete che fra qualche giorno ci propineranno un altro ineffabile convegno con relativa passerella di amene futilità.

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La brava Emanuela Grassi aveva già dato la notizia del rischio crollo il 23 marzo ultimo scorso 
-Leggi da Gravinalife-

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