17 marzo, 2011

L’amore all’ennesima potenza. Cronaca di una gradevole serata

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Palindromi
Dopo qualche tempo, ieri sera, sono stato al Di Vittorio, il bar sulla strada omonima, al pianoterra di un edificio recente dove prima c’era un vecchio mulino. Tutti i giorni, qui servono la pizza anche a pranzo, sulla via che porta alla Murgetta, Casteldelmonte e Corato. 
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Di sera, de temps en temps, si riuniscono i giovani di Gravina in Puglia per trascorrervi la serata.
Pasquale mi aveva mandato l’invito via-mail, ‘ero malato crepo per cotal amore’ il titolo palindromo della serata, misterioso ed assai intrigante. Ci sarebbero stati 
Ugo Salvatore Digennaro,
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Tommaso Colafiglio
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e Pino Basile
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(precariamente assente quest’ultimo nella locandina ma indispensabile presenza).
Vi ho incontrato amici che non vedevo da qualche tempo: Maria Teresa, Lino, Mina, Pasquale, Michele, Mirella, Vitalba, Manuela, Natascia, Vito e Rita con il meraviglioso rampollo, Antonella, Emanuela, Giovanni, Francesco e molti altri. 
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Una sala decisamente gremita di presenze richiamate dalla magnetica personalità del trio. Dei tre maestri il più emozionato era Ugo, non l’ho mai visto così nemmeno a fianco di Maurizio Scaparro, Rachid Benadj o Tonino Guerra e dopo alcune note d’esordio con la voce rotta dall’emozione ha sciorinato i suoi versi:
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puoi evitare le mie parole
mia musa
basta girare il foglio e leggerle al contrario
"ero malato, crepo per cotal amore"
palindromo sarà da entrambi i lati
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Insomma un inno all’amore senza alcuna ombra di dubbio. Le sue parole si scioglievano in un divenire sonoro e liquido. Cerco così di esprimere il tono ed il piacere della serata, ove pubblico e palco erano tutt’uno, senza l’obbligo di una attenta presenza. La singolare musicalità dell’insieme sembrava essere la cifra essenziale, mentre Mirella mi avvertiva graziosamente di non essere distratto, capivo che il trio aveva trovato miracolosamente il ritmo ed il tempo giusto per distrarci, allontanarci dall’incomprensibile quotidianità verso un ritrovato piacere della compagnia. Anche i Volumi erano perfetti, senza assordante rottura di scatole, tutti interpreti di un ritrovato piacere di stare insieme ognuno nella propria solitudine, nel proprio assolo. Tommaso con la chitarra, Pino alle percussioni ed Ugo al palindromo, che come lo giri e rigiri va bene cosi, perché suona bene alle orecchie stanche di messaggi vuoti, sature di parole. Carissimo trio ti sono grato per aver saputo sottrarre alla formalina tutti gli ectoplasmi della quotidianità per alcuni momenti di gradevole risveglio. Personalmente sono lieto di aver infranto il protocollo dello spettatore attento e immobile e di aver vissuto 40 minuti di assoluto piacere prima di ritornare nella narcosi.
Non chiedo venia, chiedo il bis.
DSC_6855blog.jpg image by beppedeleonardisp.s. sul finire della serata alcuni personaggi, vips mi dicono, ignorati di brutto, si aggiravano per la sala, chissà, alla ricerca di improbabili avventure.

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