28 ottobre, 2022

I nostri oceani superinquinati

Reti, ami... Quantità “sbalorditive” di attrezzature per la pesca 
 
Uno studio pubblicato su 'Science Advances' mette in evidenza l'entità degli scarti della pesca commerciale. 

Quantità 'sbalorditive' di attrezzi da pesca usati stanno inquinando gli oceani, rivela lo studio pubblicato su 'Science Advances e riportato puntualmente  sabato 15 ottobre da The Guardian

Per realizzare lo studio, gli scienziati del CSIRO e dell'Università della Tasmania hanno utilizzato interviste standardizzate a 451 pescatori commerciali di sette paesi (Stati Uniti, Marocco, Indonesia, Belize, Perù, Islanda e Nuova Zelanda), chiedendo loro quanto materiale è stato perso. 

I ricercatori hanno quindi combinato questi dati con i dati sul volume della pesca commerciale nel mondo, al fine di valutare le perdite. 

Secondo questo studio, 'il più completo mai realizzato sull'attrezzatura da pesca smarrita', il numero di reti da pesca perse o gettate negli oceani ogni anno sarebbe sufficiente a coprire la superficie della Scozia, osserva il quotidiano britannico. 

'Se tutti i tipi di cose perse fossero attaccate insieme', ce ne sarebbero abbastanza per fare '18 volte il giro della Terra'. Il giornale cita anche “14 miliardi di ami da pesca” alla deriva. 

Inoltre, 'poiché le reti sono progettate per catturare e uccidere animali, gli attrezzi smarriti continuano a intrappolare la fauna selvatica per anni, poiché galleggia nell'oceano, affonda sul fondo o finisce sulla riva', spiega The Guardian. 

Questi rifiuti della pesca commerciale hanno probabilmente conseguenze mortali per la fauna marina, avvertono gli autori dello studio. 
'È molto preoccupante', ha detto la scienziata Denise Hardesty.

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