Un procuratore, in Egitto, ha aperto un'inchiesta dopo la morte di un'adolescente che è morta in seguito ad una escissione.
Mayar Mohamed Moussa, aveva 17 anni, è morta domenica dopo l'operazione eseguita in una clinica privata nella provincia di Suez, nel nord-est del paese, ha dichiarato un funzionario locale del Ministero della salute Lotfi Abdel-Samee. Mentre la pratica incivile è teoricamente vietata dalla legge, ha detto martedì un funzionario del Ministero della Salute.
"L'indagine è in corso, si aspetta il rapporto medico legale", ha detto il funzionario.
La madre della ragazza è un'infermiera e suo padre era un chirurgo, ha detto Abdel-Samee, aggiungendo che il nosocomio è stato chiuso lunedi e che il ginecologo che ha condotto l'operazione è stato interrogato dai pm.
L'escissione, la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni, è illegale dal 2008, salvo in casi di "necessità medica", ma ancora ampiamente praticata in Egitto.
In base aila legge del 2008, la pratica, che risale al tempo dei faraoni e si propone di "purificare" le donne dalla tentazione sessuale, è soggetta ad una pena che va tre mesi a due anni di carcere.
L'escissione colpisce il 96,6% delle donne egiziane musulmane, come anche cristiane, secondo uno studio del 2000 da parte dell'Ufficio del governo sulla demografia delle donne da 15 a 49 anni.
Nel mese di gennaio 2015, un medico egiziano è stato condannato a due anni e tre mesi di carcere per aver praticato una escissione mortale di un adolescente, il primo verdetto nel suo genere, in quanto il divieto risale al 2008.
Nel mese di novembre 2015, si è scoperto che era ancora in libertà, e le ONG avevano accusato di esercitare liberamente nel Nord, nonostante la sua condanna.
Nel mese di novembre 2015, si è scoperto che era ancora in libertà, e le ONG avevano accusato di esercitare liberamente nel Nord, nonostante la sua condanna.
Nessun commento:
Posta un commento