Secondo l'American Smithsonian Institute, Bartholdi, l'ideatore, avrebbe già proposto lo stesso progetto all'Egitto, prima.
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La Statua della Libertà a New York rappresenta un contadina egiziana? Così dice lo Smithsonian Institute, che gestisce diversi musei di Washington, sulla base di diversi libri i quali suggeriscono che l'architetto francese è stato ispirato dalla silhouette di una donna araba.
L'architetto della grande statua, il francese Frédéric-Auguste Bartholdi, che visitò l'Egitto nel 1855-1856, aveva sviluppato una "passione per i grandi monumenti pubblici e le strutture colossali". La statua, come è noto si trova sull'isola di Liberty Island a sud di Manhattan, New York. Quando il governo egiziano lanciò una gara d'appalto nel 1869 per costruire un faro alla fine del canale di Suez, Bartholdi propose di erigere una statua di donna drappeggiata che portasse una torcia e che avrebbe incarnato "L'Egitto portatore di luce al asia".
Questo monumento, è ispirato ai colossi d'Egitto con la silhouette di una "donna contadina velata", dice, coadiuvato da supporti fotografici, Barry Moreno, autore di diversi libri sulla statua, citato dal sito web SmartNews della Smithsonian Institution (già cit), nell'ambito del dibattito sull'immigrazione negli Stati Uniti.
La statua del Canale di Suez avrebbe misurato 26 metri di altezza su un piedistallo di 14,5 metri.
Secondo Edward Berenson, autore di «Statue of Liberty: A Translatlantic Story» (Yale University Press, 2012), anch'esso citato dallo Smithsonian, Bartholdi aveva fatto una "serie di disegni in cui la statua proposta parte come una fellah, o contadina araba di bassa estrazione, che si evolve gradualmente in una divinità colossale".
A quel tempo, la stragrande maggioranza degli egiziani erano musulmani con l'86% ad Alessandria e al Cairo, e il 91% nelle altre regioni, secondo lo Smithsonian.
Bocciata per il Canale di Suez, Bartholdi riprese la silhouette della donna nel 1870 per progettare la Statua della Libertà, dono dalla Francia agli Stati Uniti, che sarà inaugurata nel 1886 e che incarna "La Libertà che illumina il mondo".
L'architetto della grande statua, il francese Frédéric-Auguste Bartholdi, che visitò l'Egitto nel 1855-1856, aveva sviluppato una "passione per i grandi monumenti pubblici e le strutture colossali". La statua, come è noto si trova sull'isola di Liberty Island a sud di Manhattan, New York. Quando il governo egiziano lanciò una gara d'appalto nel 1869 per costruire un faro alla fine del canale di Suez, Bartholdi propose di erigere una statua di donna drappeggiata che portasse una torcia e che avrebbe incarnato "L'Egitto portatore di luce al asia".
Questo monumento, è ispirato ai colossi d'Egitto con la silhouette di una "donna contadina velata", dice, coadiuvato da supporti fotografici, Barry Moreno, autore di diversi libri sulla statua, citato dal sito web SmartNews della Smithsonian Institution (già cit), nell'ambito del dibattito sull'immigrazione negli Stati Uniti.
La statua del Canale di Suez avrebbe misurato 26 metri di altezza su un piedistallo di 14,5 metri.
A quel tempo, la stragrande maggioranza degli egiziani erano musulmani con l'86% ad Alessandria e al Cairo, e il 91% nelle altre regioni, secondo lo Smithsonian.
Bocciata per il Canale di Suez, Bartholdi riprese la silhouette della donna nel 1870 per progettare la Statua della Libertà, dono dalla Francia agli Stati Uniti, che sarà inaugurata nel 1886 e che incarna "La Libertà che illumina il mondo".
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