26 novembre, 2015

La solitudine fa male alla salute - con rischi di morte maggiori del 14%

L'isolamento, soprattutto negli anziani, può aumentare il rischio di morte prematura del 14%, secondo uno studio. 
http://www.news.com.au/lifestyle/health/health-problems/loneliness-can-kill-you--researchers-discover-it-can-increase-the-risk-of-premature-death/news-story/b0d5cccb5d50c882fb785b6e00f22174

I pericoli di isolamento sociale sono noti da tempo, ma gli effetti fisiologici avversi sono stati, in precedenza, non ben compresi, dicono i ricercatori il cui lavoro è apparso negli Atti della American Academy of Sciences (PNAS)

Questo stesso gruppo di ricerca guidato da John Cacioppo, psicologo presso l'Università di Chicago (Illinois, nord), aveva già individuato un legame tra solitudine e aumento dei geni coinvolti nei processi infiammatori e una riduzione di altri geni coinvolti nella risposta antivirale dell'organismo. 

In sintesi, i single hanno un sistema immunitario indebolito e soffrono più di quelli non isolati. 

Per questo lavoro, gli autori hanno esaminato la struttura di alcuni geni delle cellule del sistema immunitario che proteggono il corpo contro i batteri e virus. Essi hanno inoltre stabilito che l'isolamento consente di prevedere, anche sino ad un anno di anticipo, l'attività di questi geni diversificati. 

La struttura dei geni che attivano le cellule bianche del sangue e la solitudine sembrano quindi avere un collegamento diretto.

Questi ricercatori sottolineano che gli effetti genetici della solitudine sono specifici dell'isolamento sociale e non possono essere spiegati da una depressione particolare. 

Hanno anche trovato processi cellulari simili nei macachi Rhesus, scimmie altamente socievoli, quando questi primati sono soli.  

Inoltre hanno mostrato un aumento del livello di monociti immaturi quando sono posti in condizioni di stress, come il fatto di condividere una gabbia con altre scimmie che non conoscono. 

Gli esseri umani, come i macachi che soffrono di solitudine avevano livelli elevati nel sangue di questi monociti inefficaci nel combattere le infezioni.

I ricercatori hanno infine determinato che questi cambiamenti molecolari nel sistema immunitario potrebbero avere anche gravi conseguenze per la salute

Altresì, in questo studio, nei macachi tenuti in solitudine, che sono stati contaminati con il virus dell'immunodeficienza delle scimmie, l'equivalente per le scimmie dell'HIV, l'infezione si è diffusa nel sangue e cervello più rapidamente che nelle scimmie sieropositive che non vivono in isolamento. 

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