Un team scientifico è riuscito a svelare il mistero delle canzoni delle dune. Questi sordi suoni udibili nel deserto sarebbero effetto di onde sismiche provocate dal movimento di sabbia.
Il movimento delle dune può produrre canzoni intriganti ed è ascoltabile in almeno trenta luoghi desertici del mondo. Il suono, lungo, profondo, potente o breve, può raggiungere i 100 decibel, l'equivalente di un treno molto veloce a piena potenza, sentito a una ventina di metri. Un team di fisici guidato da Nathalie Vriend, ricercatrice di matematica applicata e fisica teorica presso l'Università britannica di Cambridge ora sa di più sulla loro provenienza.
Hanno studiato per 25 giorni d'estate le piccole valanghe delle dune, responsabili della melodia, nella Valle della Morte e nel deserto del Mojave. Le vibrazioni sismiche della sabbia causate dal movimento dei granelli di sabbia sono stati misurati da sensori speciali chiamati geofoni. Risultato, i suoni provengono da diverse onde sismiche.
Hanno studiato per 25 giorni d'estate le piccole valanghe delle dune, responsabili della melodia, nella Valle della Morte e nel deserto del Mojave. Le vibrazioni sismiche della sabbia causate dal movimento dei granelli di sabbia sono stati misurati da sensori speciali chiamati geofoni. Risultato, i suoni provengono da diverse onde sismiche.
Impulsi sonori, alla maniera di piccolo rutti, sono il risultato delle onde di Rayleigh, che viaggiano rapidamente e non in modo lineare sulla superficie delle dune. Parallelamente, le onde sismiche lineari e non dispersive, come intrappolate nel cuore delle dune, sono la causa di un suono.
Un grosso brusio che può anche essere provocato, per esempio, da "un colpo di martello sulla sabbia, che innesca una risonanza naturale all'interno della duna", spiega la ricercatrice. Un fenomeno, sinora, ancora sconosciuto della scienza. Ha concluso: "É come se tutto il nostro corpo cominciasse a vibrare in sé. É davvero difficile da concepire che una minuscola valanga sia all'origine di un suono che risuona così fortemente amplificato nel deserto".
Non nascondo che, alle prime, quando si sapeva di questo brusio del deserto, ma non la spiegazione scientifica, mi intrigò molto pensare che Eolo soffiasse sulle dune e, utilizzandole come ance di un'immenso strumento, producesse la sua particolare melodia.
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