Il creatore del "Mi piace" su Facebook spiega perché il social network ha rifiutato di aggiungere il pulsante "Non mi piace" o "Odio".
Per poter esprimere la loro simpatia o le critiche, molti utenti hanno chiesto insistentemente di affiancare al "Mi piace" il suo contrario, il famoso pulsante "non mi piace" ("Like" o "dislike" nella lingua di Shakespeare).
In un'intervista esclusiva sulla rivista TechRadar, Bret Taylor, il creatore del "Like" (che nel frattempo ha lasciato Facebook per lanciare la sua start up Quip), è tornato sulla questione, che ritiene, giustamente, "troppo complessa".
"È spesso tornato alla ribalta Il problema del tasto 'non mi piace'. In realtà, la stessa definizione di questo pulsante è qualcosa di cui abbiamo parlato molto. Ma la ragione per cui non ha mai visto la luce è perchè, nella rete, la sua negatività ha numerose e spiacevoli conseguenze".
"Lo scopo del pulsante 'Like' sta nel fatto che, spesso, la gente vuole sottolineare ciò che qualcuno fa, ma senza aver molto da dire - tanti commenti sono sintetizzabili in una parola sola come 'cool', 'wow'... Il pulsante 'Like' permette loro di farlo con un solo clic".
Il pulsante 'Non mi piace', invece, non funziona allo stesso modo. "Il non apprezzare una determinata cosa, probabilmente, presume che si lasci un commento, delle parole per spiegare i propri sentimenti". Va sottinteso il timore delle molestie on-line, che potrebbero essere una delle conseguenze di tale pulsante sistematicamente usato per tutte le volte che alcuni scrivano qualcosa.
Va da sé che il "non mi piace" sarebbe anche meno utile per la pubblicità mirata che Facebook permette tracciando i "Mi piace", sottolinea Tachradar.
La sensazione di negatività e di denigrazione, che Facebook vuole evitare, esiste già per molti giovani sul social network.
Secondo alcuni sondaggi, due terzi dei giovani postano foto di sè su Internet e, spesso, l'obiettivo sperato è quello di raccogliere il maggior numero di giudizi positivi, come "mi piace".
I danni conseguenti al continuo confronto tra adolescenti legati alla rappresentazione di una vita apparentemente perfetta e il confronto costante con il numero delle 'Preferenze' può essere drammatico, scrivono le Organizzazioni preposte al monitoraggio del fenomeno ... con o senza pulsante "Non mi piace".
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