19 settembre, 2013

Basta con queste dee, dateci delle troie

Ne dee nè schiave! 
Un'Ong denuncia la violenza contro le donne, mostrando dee indù con segni di percosse. 
Le immagini hanno un vero e proprio successo su internet, ma in India sono tutt'altro che d'accordo.
Save Our Sisters- Abused Goddesses
Il 6 settembre, l'ONG "Save Our ​​Sisters", che lotta contro il traffico di donne, ha lanciato una grande campagna di sensibilizzazione sui media. Si è così scoperto che diverse dee indù incarnate da manichini sono apparse mascherate da oggetti di violenza e percosse. 
I media internazionali e le reti sociali hanno accolto con favore l'iniziativa, ma alcuni indiani non hanno apprezzato affatto.
Nishita Jha - Google+

Giornalista Nishita Jha (twitter) si chiede, nelle pagine della rivista Tehelka, se non vi sia altro modo per parlare e denunciare l'argomento.

La sua collega Praneta Jha (twitter) ha detto al quotidiano Hindustan Times che:

Praneta Jha 
Google+
"mettere le donne su un piedistallo come sorta di divinità fa altrettanto male che rappresentarle come oggetti sessuali. Entrambe le rappresentazioni disumanizzano le donne. [...] imprigionarle in rappresentazioni ideali è una delle più antiche strategie patriarcali - se poi non corrispondono a questa idealizzazione, allora, è considerato accettabile 'punirle' e stuprarle. Si potrebbe dire che questa campagna adotti stereotipi per sensibilizzare ed incidere sull'opinione pubblica, ma così facendo, rafforza in maniera capziosa questi stereotipi."
sul settimanale Open, l'niversitaria Brinda Bose è ancora più caustica. Lei spiega che la campagna sulle "'Dee percosse' ha un effetto devastante sulla violenza domestica, è terribile e terrificante. Divinizzare le donne, le priva della loro individualità, sessualità e potere. Aggiunge che "avrebbe avuto molto più rispetto per una campagna che avesse mostrato una prostituta in periferia ferita da un cliente." E ha concluso: 
"Basta con queste dee, per favore dateci delle troie».

Nessun commento: