04 luglio, 2011

SEL e PD - Comizio del 03 giugno 2011 - Gravina


Ieri sera, in piazza della Repubblica, il comizio del Centrosinistra, meglio, delle parti del centrosinistra rappresentate in consiglio comunale. Sul palco Raffaele Moretti (SEL) e Alesio Valente (PD). La serata, preannunziata nei giorni precedenti dal silenzioso tam tam di internet è stata organizzata dopo il consiglio comunale del 28 e quelli successivi del 29 e 30, quest'ultimo monotematico sul lavoro. Per coloro che ancora non lo sapessero, nella assise del 28, vennero osservate procedure ritenute irregolari dall'opposizione sino a indurre al ricorso alle vie giudiziarie, Il comizio è iniziato così, introdotto da Moretti. (I prodromi di questo evento sono nei post precedenti). Quì, oggi, voglio descrivere alcuni aspetti della serata che probabilmenti altri commentatori ometteranno considerandoli secondari.
  
 Piazza della Repubblica, ieri sera, 3 luglio 2011, sin dalle ore 19,30 ha cominciato ad affollarsi di villeggianti di ritorno dal weekend e famiglie sradicate dalle mura domestiche dal caldo e dalla voglia di un gelato. Lo spettacolo, solito, una corrente che si snoda da piazza Scacchi alla piazza cattedrale con rivoli laterali alla ricerca del bar preferito, con il consueto brusio che si fa più consistente nella piazza aumentando di qualche decibel per la stridula e, talvolta, intemperante presenza dei bambini, dei genitori apprensivi, delle signore impegnate a mostrare e discutere degli ultimi saldi o delle meraviglie di Castellaneta Marina, sicuramente preferibile alla lontana Rimini. Il palco degli oratori, alto circa 30 cm. posto di fronte al sempre chiacchierato 'grattacielo' (8 piani di sfregio urbanistico) tante colorate bandiere dei partiti della coalizione, il tabellone bifronte con la notizia del comizio, la musica discreta, ma non troppo, dagli altoparlanti, inframmezzata dall'internazionale socialista (ohibò) e la voce stentorea del bravo DJ che annunziava l'evento ... Salvatore, in buona compagnia, attraversa la scena ...
 
Al calar del sole, quando le luci artificiali si apprestano a sovrapporsi a quella naturale, dramma dei fotografi dilettanti, sulla balconata del PD, che domina la piazza, il funzionario si accomoda sulla sedia per godersi l'evento da ottima posizione, gli oratori si avviano verso il palchetto, alcuni dei presenti seduti sui gradini dei negozi intorno si alzano, Mimmo sceglie di appoggiarsi ad uno, della pluridanneggiata serie, dei pali della luce con la sfolgorante Genny che ha rinunziato ad un importante meeting non so dove. Pasquale mi chiede in gran segreto da dove venga quel palco mentre fanno capolino nella piazza gli avventori dei bar, alcuni armati di sacrosanto gelato. La fiumana rallenta e si affretta a scegliere la postazione di ascolto. Chi deve salire sul palco insieme agli oratori? questo interrogativo serpeggia tra i militanti più accreditati ... sul palco solo gli oratori, viene evitata, opportunamente, la teoria di occupanti che, negli ultimi tempi, superavano per numero lo stesso uditorio (L'accostamento non riguarda il numero dei presenti, questa volta, consistenti e disposti in circolo). 
Ci sono alcune cose che vorrei dire su questo comizio, lontano mille miglia dalle edizioni urlate di recente e passata memoria: intanto la pedana era bassa, a significare che il sermone non proveniva dall'alto. I toni pacati da conversazione serena ma autorevole del rappresentante del popolo. Lo stesso pubblico, che in tempi non lontani continuava a passeggiare imperterrito, si è fermato e le distanze che aveva iniziato a frapporre nelle scorse edizioni sono state lentamente ridotte, riempiendo i vuoti ed il 'distacco'. ' ... Quelli lì sono miei amici ...', mentre mi aggiravo nella piazza ho carpito da due villeggianti di ritorno, forse da Castellaneta, non so. Insomma un'atmosfera inedita per me abituato ad altro. Ho guardato Lello e Alesio, giovani ma naviganti esperti di questi mari, spiazzati, ma solo per poco, dalla gradevole atmosfera, e dopo alcuni momenti di inevitabile adattamento perfettamente interpreti del ruolo, del dialogo, dell'incontro. Devo anche dire che i nostri eroi, nella quotidianità, sono sempre circondati di amici e di affetto e non ricoprono mai il ruolo di faccendieri e politicanti professionisti. Ma allora ....? forse hanno dato inizio a qualcosa che risolve il problema del 'distacco' dalla politica? Lo so ... lo so ... è troppo presto e forse anche azzardato dirlo ma non ho potuto fare a meno di riferirvelo. I baci e gli abbracci di fine discorso ... I sorrisi ... le strette di mano ... non erano formali o rivolti al leader di turno in segno di ossequio e sottomissione .... erano un'altra cosa ...  
p.s. dei contenuti del comizio vi parlerò una prossima volta ... forse.

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