Avevo preparato una scheda degli argomenti contro l’installazione di centrali nucleari in Italia che avrei esposto in un convegno svoltosi di recente. Nel quale si evidenziano i costi relativi alle centrali ed allo stoccaggio dei rifiuti, quest’ultima voce ancora più importante, se fosse possibile, della stessa costruzione delle stesse centrali. La spesa per costruire [eventualmente] il bunker nucleare di Scanzano Jonico peserà sulla bolletta degli italiani per i prossimi 18 anni: si tratta di circa 100-110 euro per ogni utente, da pagare fino al 2021 attraverso un mini-prelievo sulle tariffe che servirà per finanziare la costruzione del deposito delle scorie ma anche i costi per il decommissioning e della messa in sicurezza delle quattro centrali chiuse nel 1987. In tutto sono pochi centesimi di euro nel 2002 erano 0,06 centesimi per kilowattora, ma la voce viene aggiornata periodicamente) al capitolo "Oneri generali di sistema". Tradotto in cifre, significa circa 5-6 euro per ogni utente, che diventano oltre 100 euro al termine del periodo previsto dalla legge.
La "nuclear tax" versata attraverso le bollette, viene dalla Cassa Depositi e Prestiti "girata" alla Sogin, - la società ex Enel, oggi detenuta al 100% dal ministero dell'Economia - che deve gestire le operazioni di uscita dal nucleare.
Sogin investe questi proventi in buoni del Tesoro, pronta a utilizzarli quanto serve. Secondo fonti del settore, oggi sarebbero già disponibili circa 700 milioni di euro.
Sogin investe questi proventi in buoni del Tesoro, pronta a utilizzarli quanto serve. Secondo fonti del settore, oggi sarebbero già disponibili circa 700 milioni di euro.
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