Non ho titoli per raccontarmi gli eventi degli ultimi giorni. Detto cosi sembra che non ne sia autorizzato, in effetti non so attribuire un titolo a questa sequenza di eventi che di seguito descrivo:
10 febbraio: Divella azzera la giunta. “i partiti indichino una terna…”
12 13 febbraio: il PD scende in piazza con richiesta multipla di dimissioni: Sindaco e Presidente del consiglio dei ministri
14 febbraio: richiesta di 11 consiglieri (accorato appello) di convocazione urgente del consiglio comunale
18 febbraio: Divella forma una nuova giunta a cinque
20 febbraio: La CGIL attacca l'amministrazione
22 febbraio: Il Presidente dei revisori dei conti si dimette
23-24 febbraio: Alesio Valente e Sergio Varvara si concedono ad interviste più o meno di fuoco
24 febbraio: Divella si dimette – scade il termine per la convocazione del consiglio comunale, comme il faut
25 febbraio: Il sindaco chiede 48 ore di silenzio - sequestro beni €30 mil, - Sigilli per un abuso edilizio
27 febbraio: l'UDC prega il sindaco di ricredersi
02 Marzo: Crisi risolta… la voce circola… Dibattista defenestrato, gli equilibri restano immutati Giove pluvio particolarmente arrabbiato sferrà il suo attacco (per spegnere l’infuocato ardore delle interviste e delle conventicole politiche), Divella chiede lo stato di calamità naturale (riferendosi alla temperie metereologica),
03 marzo: convocata la conferenza capigruppo per consiglio comunale – Il presidente del consiglio convince tutti ad un rinvio al 16 marzo, scadenza dei 20 giorni di ‘sede vacante’ dopo-dimissioni. ( ‘… tanto la seduta sarebbe stata deserta’ – relata refero).
Così percosso e attonito, direbbe il poeta, mi son chiesto come descrivere in un titolo La Grandezza di tale sequenza di eventi, dopo l’ineffabile decisione di stabilire un regime di prorogatio nullius anche per il consiglio comunale. In un primo momento ho pensato a ‘Tanto rumore per nulla’ Poi memore del cataclisma, che in altra epoca gli aruspici avrebbero tenuto in grande considerazione, ho dedotto che il dio abbia lanciato precisi e inconfondibili segnali. Mentre in preghiera e proni giacete, per sventare l’ira funesta, intitolerò ’tanto tuonò che piovve’.
>>> leggi le proposte per il consiglio comunale della conferenza dei capigruppo
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