Secondo un sondaggio condotto dai produttori europei del settore, l’80% dei prodotti senza marchio offerti sulle piattaforme di commercio online non rispettano gli standard di sicurezza dell’Unione. I mercati online non sono tenuti a farlo.
“Pericoloso per i bambini”. Questa è la conclusione di un'indagine pubblicata giovedì 17 ottobre su 'molti giocattoli senza marchio fabbricati al di fuori dell'Europa, ma venduti in Europa' su piattaforme di e-commerce come Amazon o Shein, riferisce il Financial Times con la CNN
Circa “l’80% dei giocattoli testati non soddisfacevano gli standard di sicurezza europei”, afferma Toy Industries of Europe (TIE), un gruppo industriale del settore, che ha testato più di un centinaio di articoli acquistati su dieci siti di e-commerce,
“i cinesi AliExpress , Temu e Shein, il singaporiano Light in the Box, l'americano Amazon and Wish, il francese Cdiscount, il britannico Fruugo, l'olandese Bol e il polacco Allegro”, elenca il quotidiano britannico.
Questi prodotti offerti da venditori terzi sfuggono alla responsabilità delle piattaforme e vengono “spesso spediti direttamente dalla Cina”. Gli industriali europei chiedono che Bruxelles colmi questo “vuoto giuridico”.
Il campione analizzato comprendeva in particolare vasetti di Slime, questa pasta elastica dai colori vivaci, 'il cui contenuto di boro [un metalloide] era più di 13 volte superiore al limite legale, un anello da dentizione per neonati che poteva facilmente rompersi e presentava pericolo di soffocamento' o un giocattolo contenente piccoli magneti in grado di perforare l'intestino del bambino se questi li ingerisce.
Il problema, secondo TIE, è che i consumatori “non si rendono conto che stanno importando direttamente il giocattolo”.
Ogni mese “centinaia di milioni di pacchi”, controllati solo marginalmente dai doganieri europei, arrivano “direttamente ai clienti”.
Le cose potrebbero cambiare dal 13 dicembre, con l'entrata in vigore del Regolamento europeo sulla sicurezza generale dei prodotti, che “obbliga i venditori a fornire informazioni quali nome del produttore, marca, indirizzo”.
Dovranno inoltre “indicare il responsabile del prodotto all'interno dell'Unione”. La maggior parte delle piattaforme, tuttavia, non sarà ancora ritenuta responsabile del contenuto di ciò che vende – ad eccezione delle più grandi (Amazon, Shein e Temu), attraverso un altro regolamento europeo, quello relativo ai servizi digitali, entrato in vigore lo scorso febbraio.