Il settimanale “New Scientist” ci spoglia a fine anno e si interessa alla pelle. Un organo particolare che vogliamo proteggere, curare, persino abbellire. La scienza ci aiuta.
Per il suo ultimo numero del 2024, datato 28 dicembre, il settimanale britannico New Scientist punta i riflettori sulla pelle.
In prima pagina, una giovane donna guarda dritto negli occhi il lettore: il candore della sua pelle contrasta con i toni arancio e viola del suo vestito e dello sfondo. Il titolo, “La pelle è esposta”, annuncia un numero speciale dedicato all'organo più grande ma anche più pesante del corpo umano.
Tra gli otto articoli di questo fascicolo, si passa in rassegna le quattro molecole che hanno fornito maggiori prove della loro efficacia sull'incarnato, sull'invecchiamento e persino sulle macchie: retinoidi, vitamina C, niacinamide e alfa-idrossiacidi (AHA). Noteremo un altro testo sull'impatto dello stress sulla pelle, ovvero questo, che mette in discussione la necessità di applicare la protezione solare tutto l'anno, anche quando si vive lontano dall'equatore.
La risposta è controversa tra gli scienziati della fotoprotezione, poiché la protezione solare può impedire la sintesi della vitamina D in inverno.
In dermatologia e cosmesi, la ricerca sul microbioma cutaneo è particolarmente attiva. C'è da dire che basta “osservare al microscopio il più piccolo centimetro quadrato di pelle e scoprirete che è pieno di batteri, funghi, acari e altri virus”, ricorda la giornalista Jasmin Fox-Skelly.
Questo microbioma costituisce, oltre alla barriera fisica che è l'epidermide, una protezione contro la penetrazione di microbi patogeni.
Alcuni batteri che lo compongono producono lipidi situati tra le diverse cellule della pelle e “che mantengono la pelle elastica e carnosa”.
Un altro batterio, il Cutibacterium, 'stimola la produzione di sebo da parte della pelle, che la protegge, riduce la perdita d'acqua e aumenta l'idratazione', spiega la ricercatrice Holly Wilkinson.
Come il microbiota intestinale che vogliamo preservare perché è così prezioso per la salute, gli scienziati sono alla ricerca di modi per trattare il microbioma cutaneo il cui equilibrio viene interrotto con l’invecchiamento.
Stiamo parlando della disbiosi, una condizione presente in diverse malattie della pelle come l'acne, la rosacea, la psoriasi e persino l'eczema. Le difficoltà di guarigione possono anche essere causate da uno squilibrio nel microbioma cutaneo.
Sono in corso studi per verificare se l'applicazione di prebiotici, che favoriscono la crescita di batteri benefici, potrebbe avere un impatto positivo. Gli studi sembrano indicare che “i fanghi naturali sono efficaci nell’eliminare i ceppi batterici patogeni risparmiando quelli benefici”.
Per ora, il modo migliore per prenderti cura della tua pelle è... seguire una buona dieta, con prodotti freschi.
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