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IA: dopo lo spam, l’era dello “slop”
Con la generalizzazione dell'intelligenza artificiale, gli utenti di Internet che da anni hanno a che fare con e-mail indesiderate si trovano ad affrontare un nuovo fastidio su Internet:
Google suggerisce di aggiungere colla atossica per far aderire il formaggio alla pizza?
È “slop”, scrive il New York Times.
Idem per un e-book low cost che sembra quello che stavi cercando, ma non proprio. Che ne dici di quei post sul tuo feed di Facebook che sembrano spuntati dal nulla? È anche una sciocchezza'.
Come sintetizzato dal sito italiano NSS Magazine, “il termine è apparso nei forum online, che costituiscono la vera casa della cultura pop su Internet”, in “riferimento a contenuti di scarsa qualità, notizie false o video e immagini false generati dall’intelligenza artificiale ( AI), che troviamo sui social network, nell’arte o nella letteratura e, sempre più, nei risultati di ricerca”.
In origine, il termine slop si riferisce al cumulo di fanghi che gradualmente ricopre il fondo dei serbatoi delle navi, in particolare delle petroliere.
“A differenza di un robot conversazionale”, continua The Guardian, lo slop non è interattivo e raramente è destinato a rispondere alle domande degli utenti di Internet o alle loro esigenze. “Invece”, afferma il giornale, “esiste principalmente per dare l’apparenza di contenuti creati dall’uomo, generare entrate pubblicitarie e indirizzare l’attenzione dei motori di ricerca su altri siti”.
Uno dei primi promotori del termine “slop”, il programmatore britannico Simon Willison, sostiene al quotidiano britannico che è importante dare un nome al fenomeno, per dare al pubblico i mezzi per definire con precisione il problema:
“Prima che il termine 'spam' si diffondesse, non era necessariamente chiaro a tutti che i messaggi di marketing indesiderati fossero un cattivo comportamento. Spero che lo “slop” abbia lo stesso impatto: far capire alle persone che generare e pubblicare contenuti generati dall’intelligenza artificiale non revisionati è un cattivo comportamento”.
Il New York Times riporta che la parola 'slop' ha guadagnato popolarità a maggio, quando Google ha incorporato il suo chatbot Gemini nei risultati del suo motore di ricerca. Ma, aggiunge il quotidiano, ciò ha portato “subito a passi falsi”.
NSS Magazine osserva che Gemini “ha affermato che gli astronauti hanno trovato gatti sulla Luna”. Di conseguenza, il 30 maggio Google ha annunciato di aver ridotto alcune funzionalità, riconoscendo che questi esempi “hanno evidenziato alcune aree specifiche che dobbiamo migliorare”.
Per NSS Magazine la flessione è un altro segnale che “Internet non sta andando molto bene”.
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