29 dicembre, 2020

Il 'New York Post' non ne può più della follia di Trump

"Anarchico” che minaccia di “bruciare tutto”, “vergogna”, “colpo di stato”: il quotidiano conservatore, che aveva invitato a votare per il presidente americano, non usa mezzi termini contro il rifiuto di Trump di digerire la sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 3 novembre. 

"Signor Presidente, è ora di porre fine a questa oscura mascherata". L'avvertimento arriva dal molto conservatore New York Post, uno dei pochi media americani a chiedere di votare Trump alle elezioni presidenziali del 3 novembre. 

In un editoriale in prima pagina del tabloid americano questo lunedì 28 dicembre, il quotidiano ha invitato il presidente americano ad “abbandonare” i suoi disperati tentativi di cancellare i risultati elettorali, “per il [suo] bene e per quello della nazione”. 

Secondo il New York Post, l'inquilino della Casa Bianca fino all'insediamento di Joe Biden, il prossimo 20 gennaio è “ossessionato” dal 6 gennaio, giorno in cui il Congresso americano dovrà certificare il voto dei grandi elettori: 
"Hai twittato che se che se i repubblicani hanno 'coraggio' possono ... darti altri quattro anni al potere. Stai chiedendo un colpo di stato antidemocratico". 

Trump aveva sicuramente il diritto di indagare sullo svolgimento delle elezioni. "Ma siamo chiari: non ha funzionato", dice il tabloid, che cita ad esempio il riconteggio dei voti in due contee del Wisconsin, costato 3 milioni di dollari allo staff di Trump, e terminato con 87 voti aggiuntivi per Joe Biden. 

Secondo il New York Post, l'avvocato Sidney Powell, che sostiene che si sia verificata una diffusa frode informatica, "è pazzo". Il fatto che l'ex consigliere di Trump Michael Flynn abbia suggerito l'istituzione della legge marziale “equivale a tradimento. È un peccato". 

Se il presidente americano vuole “consolidare” la sua influenza e anche “preparare il terreno per un futuro ritorno”, deve incanalare la sua rabbia “verso qualcosa di più produttivo”, aggiunge il quotidiano di New York. 

Il tabloid ha indicato il 5 gennaio come l'unica data che dovrebbe contare sull'agenda di Donald Trump. Gli elettori in Georgia quel giorno eleggeranno due senatori che decideranno se il Senato rimane sotto il controllo repubblicano o passa nelle mani dei democratici. 

"Se la Georgia cade, tutto è minacciato. […] I Democratici cercheranno di farti sembrare un errore storico e, francamente, li stai aiutando. Diventerai Re Lear di Mar-a-Lago (di proprietà di Trump in Florida), a lamentarti della corruzione del mondo". 

Il tabloid Tory esorta Trump a salvare la sua eredità salvando il Senato, piuttosto che interpretare il pompiere incendiario:
"Se insisti a trascorrere i tuoi ultimi giorni alla Casa Bianca minacciando di bruciare tutto, questo è quello che ricorderai. Non come rivoluzionario, ma come l'anarchico che ha tenuto la partita". 

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