Questa antica filosofia si è trasformata negli ultimi anni in un bestseller e persino in un fenomeno sociale. A rischio di ridursi a consigli di sviluppo personale, dice la stampa.
“Da più di un decennio, sui tavoli delle novità delle librerie si insinuano ospiti inaspettati: i filosofi stoici. Non si tratta solo di opere di divulgazione come quelle di Massimo Pigliucci […] e John Sellars […] ma anche di testi classici come il Manuale di Epitteto e le Meditazioni di Marco Aurelio”, sottolinea El Pais.
E così continua con l’uscita in Spagna, a gennaio e in primavera, di nuovi titoli su questa scuola filosofica “fondata ad Atene da Zenone di Kition (nel III secolo a.C.) e che raccomanda una vita basata sull’autocontrollo e sulla forza morale, attraverso riflessione sugli aspetti della nostra esistenza che sono sotto il nostro controllo”.
Il quotidiano madrileno cerca di comprendere questa mania, particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove un articolo di Massimo Pigliucci, pubblicato sul New York Times nel 2015, “è diventato uno dei più letti e condivisi del giornale”.
John Sellars, professore di filosofia all’Università di Londra, sostiene che lo stoicismo offre “un quadro etico, che la religione in precedenza offriva a molte persone”.
Si tratta anche di “una filosofia pratica”, aggiunge il quotidiano, la cui attuazione “dipende soprattutto da noi stessi”. Inoltre, la sua influenza è diffusa da tempo nella cultura occidentale, e “i testi dei principali pensatori stoici sono ben conservati e sono facili e piacevoli da leggere”.
La moda che la circonda, però, rischia di semplificare questo pensiero al punto da renderlo “un manuale di sviluppo personale o un elenco di consigli per imprenditori:
Alzati alle 5 del mattino! Giovane!
Lavora ottanta ore a settimana!”
Quello che Iker Martínez, professore di filosofia in Spagna presso l'Università Nazionale di Educazione a Distanza (UNED), chiama “stoicismo imprenditoriale o CrossFit”, che viene sfruttato secondo il giornale “nei podcast, nei video di YouTube e sui social network”.
O nei bestseller come quelli di Ryan Holiday, che veniva dal marketing ed è diventato “un guru della Silicon Valley”, come ha scritto recentemente il Guardian.
'Lo stoicismo moderno è diventato un'industria, addirittura un'industria gigantesca', osservava alcuni anni fa Nancy Sherman, professoressa di filosofia alla Georgetown University, sulle colonne del New York Times.
Ma, dice, questo “stoicismo pop egocentrico” ha poco a che fare con una filosofia che enfatizza “la nostra fioritura come esseri sociali”.
Lo spiega dettagliatamente in un articolo pubblicato da The New Statesman, dal titolo: “Perché gli stoici non sono egoisti”.
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