08 aprile, 2023

I circuiti cerebrali legati alle abitudini si attivano nelle persone con bulimia

Le regioni cerebrali associate alla formazione delle abitudini sembrano essere particolarmente attive nelle persone con determinati disturbi alimentari, secondo un nuovo studio. 
 
L'imaging cerebrale di soggetti con iperfagia o bulimia rivela un'attività alterata nelle aree legate alla formazione delle abitudini, è verosimile pensare che si aprano nuove strade per il trattamento dei disturbi alimentari”, rivela Nature

La rivista scientifica riporta così i risultati di uno studio pubblicato il 29 marzo su Science Translational Medicine

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno prima utilizzato i dati del Progetto Human Connectome per identificare la posizione del putamen sensomotorio e del nucleo caudato nel cervello umano, aree di una parte del cervello chiamata striato che, nei ratti, sono attive durante l'esecuzione di comportamenti abituali. 

Quindi hanno analizzato i dati della risonanza magnetica di 34 donne con disturbi alimentari, che hanno poi confrontato con soggetti senza. 

Nelle persone con disturbo da alimentazione incontrollata (quando l'alimentazione incontrollata non è associata a comportamenti compensatori come il vomito) o bulimia, le connessioni tra le parti della corteccia e il putamen sensomotorio, che mediano le abitudini, erano molto più numerose che nel gruppo di controllo”, spiega Nature. 

I ricercatori dicono, comunque, di non poter affermare con certezza che il putamen sensomotorio e il nucleo caudato siano gli equivalenti umani delle aree di assuefazione dello striato di ratto. 

Tuttavia, il loro lavoro apre la strada a nuovi percorsi per esplorare la formazione delle abitudini negli esseri umani, ma soprattutto consentono di prendere in considerazione trattamenti mirati a queste regioni del cervello per trattare questo tipo di disturbo. 

Interpellato dalla rivista scientifica, Allan Wang, primo autore dello studio, ipotizza che “i futuri trattamenti per molti disturbi psichiatrici – non solo il binge eating (iperfagia bulimica) e la bulimia – potrebbero colpire direttamente questi circuiti cerebrali”.

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