07 aprile, 2023

Le piante stressate o ferite emettono ultrasuoni

Utilizzando dei microfoni, gli scienziati dell'Università di Tel Aviv sono riusciti a registrare i suoni emessi dalle piante di pomodoro e tabacco che non sono udibili dall'uomo. 
 
Anche senza corde vocali e polmoni, 'le piante non soffrono in silenzio', dice Nature

Uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Cell rivela che i nostri compagni di clorofilla emettono suoni quando hanno sete o sono feriti. I rumori in questione, gli ultrasuoni, non sono udibili dall'uomo. 
Appartengono a una gamma di frequenze da 20 a 100 kilohertz, mentre l'orecchio umano percepisce solo suoni tra 20 hertz e 20 kilohertz. 

Per giungere a queste conclusioni, 'i ricercatori dell'Università di Tel Aviv (Israele) hanno raccolto piante di tabacco (Nicotiana tabacum) e pomodoro (Solanum lycopersicum) in piccole scatole', descrive Nature. 

Confrontando le piante in condizioni di stress idrico o danneggiate con piante sane, gli scienziati sono stati in grado di stabilire che il primo gruppo emetteva molti più 'pianti' rispetto al secondo. 

'Le piante stressate [o ferite] emettono, a seconda della specie, circa 40 clic all'ora', riferisce Sciencealert. 'Mentre le piante sane non ne emettono più di una all'ora', continua Nature. 

Udibili da 3 a 5 metri dalla pianta, questi rumori “assomihliano un po' ai popcorn”, secondo Lilach Hadany, una ricercatrice matematica che ha guidato lo studio. 

Per lei “la cavitazione, [la formazione di bolle in un liquido sottoposto a un cambiamento di pressione] è la spiegazione più probabile, almeno per la maggior parte dei suoni”, confida al New York Times

La cavitazione avverrebbe nello xilema, una rete di canali che portano la linfa dalle radici alle parti aeree. 
Durante un infortunio o sotto stress idrico, “se si forma una bolla d'aria nello xilema o lo rompe, può generare tintinnio/crepitio, scrive Nature. 
Ma comprendere l'esatto meccanismo richiederà ulteriori ricerche, secondo Lilach Hadany. 

La ricercatrice e i suoi colleghi sono andati un po' oltre, utilizzando un modello di machine learning, a discriminare i 'pianti' dovuti allo stress da quelli emessi dopo un infortunio, hanno raggiunto una precisione del 70%. 

Una scoperta che potrebbe aiutare gli agricoltori a determinare quali piante si stanno 'lamentando' e ad agire prima che sia troppo tardi. 

Il prossimo passo, per Lilach Hadany, sarà scoprire quali organismi, piante e animali, sono in grado di emettere questi disturbi ultrasonici.

Nessun commento: