E se i risultati elettorali fossero annullati per Twitter
il 22 aprile sarà vietato divulgare i risultati delle elezioni prima di 20h, nonostante la pubblicazione su alcuni siti esteri, il rischio è che il voto sia contestato.
Sto parlando della Francia e delle elezioni presidenziali. fra una settimana. Il codice elettorale è chiaro: "nessun risultato delle elezioni, parziale o finale, va comunicato al pubblico attraverso la stampa o qualsiasi altro mezzo di comunicazione [...] posta elettronica prima di chiudere l'ultima stazione 'polling' sotto pena di una multa di 3.750 euro. La legge del luglio 1977 aggiunge: ". coloro che hanno pubblicato o distribuito un sondaggio [sui risultati delle elezioni] è punito [...] una multa di 75.000 euro"
Normativa, questa, la cui legittimità può essere messa in discussione nell'era di Facebook e Twitter. Nell'attesa, maggiore è la sorveglianza sugli audiovisivi della Commissione e del Consiglio preposto all'indagine e al controllo delle elezioni, l'interesse sta crescendo per una divulgazione dei risultati realizzata su siti web stranieri.
Se gli utenti operassero una diffusione in massa dei risultati prima di 20h, si può immaginare i sostenitori dell'una o dell'altra parte che corrono alle urne per cercare di invertire una tendenza.
Da qui il timore delle autorità che "l'integrità delle elezioni in fase di modifica." Un candidato 'fuori gara' potrebbe presentare un reclamo o addirittura sollecitare il Consiglio costituzionale per chiedere l'annullamento delle elezioni, soprattutto se i risultati sono di stretta misura. Uno scenario estremo ma che solleva perplessità circa la coerenza della legge.
Quale potrebbe essere il messaggio incriminato su Facebook o Twitter?
Da Venerdì 20 aprile alla mezzanotte a Domenica fino a 20h, è vietato pubblicare i risultati, anche parziali, delle elezioni presidenziali. A rischio di essere multati ds 3.750 euro a 75.000 euro.
"Qualsiasi Internet potrebbe essere citato in giudizio per un messaggio postato su Facebook o Twitter, considerati spazio pubblico radiotelevisivo", ha detto la sig.ra Sabine Lipovetsky, avvocato specializzato in nuove tecnologie. Qualunque siano i sotterfugi, anche sostituendo i nomi dei candidati con pseudonimi, se i candidati sono identificati all'Eliseo, l'utente può essere perseguito.
Anche per quanto riguarda il "retweet" (RT), che è quello di inoltrare il messaggio da un altro Twitter? "In questo relè, vi è chiaramente un elemento di intenti, così gli 'RT' potrebbero essere perseguiti come complici", sottolinea l'avvocato. Stessa storia per i siti di notizie che li faranno rimbalzare tramite link ipertestuali a siti stranieri.
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