Ricercare le proprie origini attraverso i viaggi: Italia, Ghana e India, tra gli altri, si impegnano nello sviluppo del “turismo delle radici”, spiega la BBC. Un’iniziativa al crocevia tra questioni economiche e identitarie.
I test del DNA a prezzi accessibili online hanno reso popolare il “turismo delle radici”, spiega la BBC, che evidenzia diversi paesi che puntano su questo tipo di viaggio per riconnettersi con le proprie origini.
Questa tendenza, che attira particolarmente gli espatriati e i loro discendenti, offre un’opzione più sostenibile rispetto all’overtourism, indirizzando i visitatori verso regioni meno frequentate.
L’Italia, che conta 80 milioni di persone di origine italiana nel mondo, ha fatto del 2024 “l’anno delle radici italiane”. Il Ministero del Turismo invita la diaspora a ripercorrere la storia della propria famiglia attraverso archivi risalenti al XV secolo.
“Questi viaggi non sono solo un business, ma una missione profondamente gratificante”, afferma Marino Cardelli, fondatore di Experience BellaVita.
In Ghana, la memoria della tratta degli schiavi attira persone di origine africana verso luoghi ricchi di storia, come il castello di Elmina, punto di partenza di milioni di schiavi.
I tour, come il Viaggio Ancestrale della Porta del Non Ritorno, consentono di visitare i siti e conoscere i costumi e le origini etniche dei visitatori.
Un sito governativo offre archivi genealogici, mentre un pass speciale dà accesso a siti emblematici come il Castello di Campbell.
Secondo l'ente pubblico del turismo, queste visite sono spesso percepite come un “ritorno a casa”.
L’India, con una vasta diaspora radicata nei quattro angoli del mondo, punta su iniziative come Pravasi Bharatiya Express.
Questo treno turistico “Indiani d’oltremare”, rivolto ai membri della diaspora tra i 45 e i 65 anni, visiterà i siti religiosi e storici nel 2025.
“Il turismo delle radici non è solo una ricerca personale, è un’occasione per ravvivare legami e arricchire le comunità locali”, conclude l’articolo.
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