Ex parente povero del ben più popolare “prosciutto”, la mortadella ha goduto negli ultimi anni di uno strepitoso successo nell'esportazione. La stampa internazionale è interessata a questa nuova moda.
Quando le maggiori testate della stampa anglosassone pubblicano articoli riguardanti la gastronomia italiana, i media ascoltano sempre con attenzione.
Così, quando il Times si è preso la libertà di scrivere un post in cui criticava (con una buona dose di ironia britannica) il panettone, molti giornali italiani si sono attivati per difendere la “loro” brioche. Tuttavia, questo trattamento ingiusto è stato compensato da un altro articolo, ampiamente riportato anche in Italia.
Quest'ultimo è un articolo che celebra un piatto diventato improvvisamente molto popolare negli Stati Uniti: la mortadella, “essenziale charcuterie”, secondo il titolo scelto dall'autorevole New York Times, che le ha dedicato un lungo format al prodotto originario della città di Bologna.
Ripercorrendo questa indagine, scopriamo che il più rosa dei salumi è diventato un piatto molto apprezzato nei ristoranti alla moda di New York (ma non solo) e che, cavalcando questa moda, “le esportazioni di mortadella verso gli Stati Uniti hanno registrato un forte aumento, passando da 786 tonnellate nel 2019 a 1.200 tonnellate nel 2022”, riferiscono i media americani.
Ciò significa che le vendite di questo prodotto sono più che raddoppiate in soli tre anni negli Stati Uniti. E questo boom non si limita all’altra sponda dell’Atlantico.
In Spagna, anche il quotidiano barcellonese La Vanguardia ha fatto un bilancio del successo della mortadella e ha osservato che “nei primi nove mesi del 2023 sono stati prodotti 28,8 milioni di chili di mortadella Bologna IGP (indicazione geografica protetta), ovvero il 5% in più rispetto dell'anno scorso'.
'Sono stati venduti anche più di 25 milioni di chili, ovvero il 4% in più rispetto al 2022', calcolano i media catalani.
Una piccola curiosità: la mortadella Bologna IGP viene raramente esportata negli Stati Uniti, con ogni probabilità perché viene associata alla salsiccia Bologna, quasi omonimo prodotto americano di scarsa qualità.
“In totale l’Italia esporta più di 30.000 tonnellate di mortadella nel mondo”, conclude La Vanguardia, “una quantità a cui vanno aggiunte oltre 5.600 tonnellate di Bologna IGP”.
Secondo i media spagnoli, parte dell'attuale successo della mortadella si spiega anche con il suo prezzo, molto più basso di quello del suo nobile cugino, il prosciutto. Ma di questo argomento non parla il New York Times, che si lancia in una spiegazione storica del recente successo dei salumi bolognesi. E per fare questo i media americani tornano molto indietro nel tempo.
“In Italia, il prestigio della mortadella raggiunse l’apice durante il Rinascimento, quando ingredienti come il pepe dell’Asia e i pistacchi del Mediterraneo venivano acquistati a prezzi d’oro, e i piatti lussuosi erano un mezzo per ostentare la propria fortuna per famiglie come i Medici e i Borgia.
Successivamente la mortadella divenne un piccolo piacere quotidiano, tagliata a cubetti e gustata con il Lambrusco come aperitivo, mescolata per il ripieno dei tortellini in brodo, o aggiunta alla zuppa imperiale, la tradizionale zuppa natalizia".
In quei secoli lontani la mortadella era quindi un prodotto pregiato, ma poi, continua il quotidiano d'oltreoceano, “lì avvenne la rivoluzione industriale che fece male alla mortadella, che fu adattata per essere messa in produzione, conservata nell'Ottocento e in grado quindi di essere esportato in tutto il mondo.
Veniva poi cotto con frattaglie e scarti di maiale, il che ne abbassava ulteriormente il prezzo. La qualità del prodotto così decadde e, come se non bastasse, tra il 1967 e il 2000 negli Stati Uniti venne vietata l'importazione della mortadella, in risposta (spesso considerata eccessiva) alle persistenti epidemie di influenza suina.
Ma ora, da diversi anni, la mortadella di qualità è stata nuovamente importata, con grande piacere del New York Times, che ricorda che, “nella sua versione tradizionale, fatta con carne di maiale finemente tritata e condita, a cui si aggiungono piccoli pezzi di pancetta bianca di si aggiungono una qualità particolare, la mortadella è un prodotto impegnativo, che richiede attenzione ai dettagli e tempo anche ai salumieri più esperti”.
Ecco perché, come sintetizza Simona Scapin, produttrice bolognese intervistata dai media d'oltreoceano, “la mortadella è la massima espressione della carne suina e del territorio, e merita il massimo rispetto”.