Diverse migliaia di satelliti orbitano attorno al nostro pianeta. La metà appartiene al capo miliardario di Tesla e SpaceX, Elon Musk.
Il sito canadese Visual Capitalist, fondato nel 2011, offre infografiche su argomenti come tecnologia, energia, economia globale e altro ancora.
Questo si basa sui dati della Union of Concerned Scientists per evidenziare i principali attori del settore satellitare.
Con 3.395 macchine in orbita attorno alla Terra, SpaceX – l'azienda del celebre Elon Musk – fa la parte del leone.
Quanto ad Amazon, la società guidata dal miliardario Jeff Bezos, spera di recuperare terreno nello spazio installando anche lì la propria costellazione.
All'inizio dell'anno erano operativi complessivamente 6.718 satelliti, soprattutto americani. La stragrande maggioranza di essi viene utilizzata per le telecomunicazioni per scopi sia militari che civili, in particolare per fornire televisione o Internet a chi è lontano dalle reti terrestri.
È per rispondere a questo utilizzo che le aziende private sono entrate nella corsa per occupare le orbite terrestri.
Poco più del 17% del totale sono satelliti scientifici di “osservazione della Terra”. Aiutano a migliorare la precisione delle misurazioni meteorologiche o geodetiche, consentono ad esempio di monitorare le ripercussioni delle nostre attività sull'ambiente, ma anche di studiare fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche o le rotture di faglie che causano terremoti.
Queste macchine osservano anche gli oceani, che ricoprono gran parte del nostro pianeta, e contribuiscono ad arricchire la nostra conoscenza di essi.
Una manciata di altri satelliti scientifici esplorano lo spazio e i confini più remoti dell'Universo per cercare di comprenderne le origini.
Inoltre, diverse costellazioni di macchine, come la cinese BeiDou, l'europea Galileo o la più conosciuta Starlink, vengono utilizzate per localizzarci in tempo reale.
Il problema è che con questa proliferazione aumenta il numero dei detriti spaziali, soprattutto quando le macchine giungono a fine vita.
L'Agenzia spaziale europea (ESA) stima che quasi 700.000 veicoli spaziali più grandi di 1 centimetro siano attualmente in orbita attorno al nostro pianeta, a rischio di collisione con satelliti attivi o costringendoli a manovre specifiche (e costose in carburante) per evitarli.
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