Secondo un sondaggio, più di un inglese su due si oppone alla Brexit. Gli astenuti di questa consultazione fanno pendere la bilancia per l'antibrexit.
Più della metà dei britannici ora vuole che il Regno Unito rimanga membro dell'Unione europea, secondo un sondaggio di sabato. Al contrario, il 41% vuole che il processo di uscita continui. É noto che a giugno 2016, il 52% degli elettori ha votato a favore della Brexit.
Secondo il quotidiano The Independent, che riporta l'indagine, il divario tra i sostenitori e non dell'uscita è il più ampio dal referendum di giugno.
L'agenzia di sondaggi (BMG Research), che ha intervistato 1.400 persone, mostra che il voltafaccia dell'elettorato britannico è principalmente attribuibile agli elettori che non si erano espressi in quello scrutinio.
Nonostante questo cambiamento nell'opinione pubblica, il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson crede che la Gran Bretagna debba stipulare un accordo commerciale con l'UE per differenziarsi dopo la Brexit, per evitare di diventare un paese asservito all'UE. Lo dice in un'intervista pubblicata oggi, domenica, dal Sunday Times.
Se non si libera dalla legislazione europea, la Gran Bretagna diventerà uno 'stato vassallo' dell'UE, afferma il ministro britannico, uno dei leader della campagna per l'uscita dall' UE nel referendum di giugno 2016.
Il governo guidato da Theresa May deve mirare a 'massimizzare i benefici della Brexit' abbandonando le regole europee per concludere 'buoni accordi di libero scambio' con altri paesi, insiste Boris Johnson.
Il segretario del Foreign Office annuncia sul Sunday Times che presenterà la sua visione di una 'Brexit liberale' nel corso di questa settimana evidenziando, secondo lui, i benefici di un'uscita dall'UE per la Gran Bretagna.
Theresa May ha ottenuto il via libera dai leader degli altri 27 paesi dell'UE venerdì all'inizio della seconda fase dei negoziati sulla Brexit, che si concentrerà su un accordo sulla transizione e sulle future relazioni commerciali tra le due parti.
Il suo governo e il suo partito conservatore sono nondimeno divisi sulla loro visione di ciò che dovrebbe diventare la Gran Bretagna del dopo-Brexit, che dovrebbe aver luogo alla fine di marzo del 2019.
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