8 novembre 2016, il giorno delle elezioni presidenziali, gli elettori della California saranno chiamati a votare a favore o contro l'abolizione della pena di morte. Il risultato potrebbe essere storico.
750 detenuti attendono oggi nel braccio della morte in California. Dal 2006, le esecuzioni non hanno avuto più luogo in quello stato. Quell'anno, una corte d'appello aveva vietato l'applicazione della pena di morte, considerando le procedure di iniezioni letali utilizzate in California, come contrarie alla Costituzione, che vieta le punizioni "crudeli e inusuali".
Il giorno delle elezioni, dice il Financial Times, i californiani saranno chiamati a votare a favore o contro due proposte di riforma offrendo risposte radicalmente diverse a questa situazione.
-La prima, chiamata "Proposta 66", ha lo scopo di accelerare il processo che porta alla esecuzione, con l'inevitabile aumento del numero di avvocati dedicati alla pena capitale.
-La seconda, denominata "Proposta 62", che mira semplicemente ad abolire la pena di morte nello Stato (abolizione da poco respinta dagli elettori della California nel 2012).
Se entrambe le proposte ricevessero la maggioranza dei voti a favore, sarà attuata quella con il maggior numero di voti.
Come evidenziato dal quotidiano britannico, il voto nello stato più popoloso del paese avrà notevole risonanza a livello nazionale. "Se vi sarà un voto per l'abolizione della pena di morte, si confermerà un forte cambiamento dell'opinione pubblica", osserva il quotidiano, sottolineando che "la percentuale della popolazione a favore della pena di morte è sceso sotto la metà in un sondaggio pubblicato nel mese di settembre".
Gli Stati Uniti sono l'unico paese occidentale che non ha ancora abolito la pena di morte, dice il giornale. Tuttavia, il numero delle esecuzioni è in diminuzione: da 98 nel 1999 a 28 nel 2015. Per quanto alle condanne alla pena di morte "sono passate da 315 nel 1996 a 49 nel 2015".
Come evidenziato dal quotidiano britannico, il voto nello stato più popoloso del paese avrà notevole risonanza a livello nazionale. "Se vi sarà un voto per l'abolizione della pena di morte, si confermerà un forte cambiamento dell'opinione pubblica", osserva il quotidiano, sottolineando che "la percentuale della popolazione a favore della pena di morte è sceso sotto la metà in un sondaggio pubblicato nel mese di settembre".
Gli Stati Uniti sono l'unico paese occidentale che non ha ancora abolito la pena di morte, dice il giornale. Tuttavia, il numero delle esecuzioni è in diminuzione: da 98 nel 1999 a 28 nel 2015. Per quanto alle condanne alla pena di morte "sono passate da 315 nel 1996 a 49 nel 2015".
Una delle motivazioni per l'abolizione della pena di morte in California è il suo costo enorme. Secondo una stima, "la pena di morte sta costando ai californiani 150 milioni di dollari in più che se i prigionieri fossero condannati a vita senza possibilità di libertà condizionale".
Per quanto riguarda le famiglie delle vittime, le opinioni sono divise. Alcuni vogliono la pena di morte sia applicata per il dolore per i loro morti.
Altri non sono d'accordo. Come Dionne Wilson, vedova di un poliziotto ucciso nel 2005, evoca l'effetto che ha avuto su di lei la decisione di condanna a morte decisa dalla giustizia. "Ho pensato che sarei guarita. Che mi sarei sentita meglio. Ho ottenuto giustizia. Ma non ha funzionato".
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