La televisione dello stato di Quintana Roo, in Messico, si prepara a trasmettere la prima serie televisiva in linguaggio esclusivamente Maya. Lo scopo di Baktun è di "trasmettere i valori maya, senza alcun rischio di errore di interpretazione."
Baktun sarà presentato in anteprima, in Messico, nei prossimi giorni, la prima telenovela Maya: non si baciano, niente scene erotiche, attori naturali in lingua madre
Jacinto è un Maya emigrato a New York. Il giovane è costretto a tornare alla sua città natale per prendersi cura di suo padre morente. Ma lui non riesce a fare il viaggio prima della sua morte, attirandosi così fulmini ed ire del suo villaggio. Per riguadagnare la faccia, l'onore perduto, deve reimparare la sua lingua madre, salvare la cultura e conquistare l'amore della sua vita.
Questo scenario potrebbe apparire come quello di una delle telenovele classiche, che fanno impazzire i messicani (ma non solo).
Baktun [il periodo di 144.000 giorni utilizzati nel calendario Maya] "è stato girato nella foresta in Quintana Roo [stato meridionale del Messico], con attori locali, e tutto il dialogo è in lingua Maya". Lo riferisce il settimanale colombiano Semana.
Il suo direttore, Bruno Carcamo, assicura che "non c'era bisogno, per spiegare questa cultura, dello spagnolo, non v'è altro metodo che il nostro per trasmettere i valori dei Maya senza rischio di errori di interpretazione".
La serie sarà trasmessa con i sottotitoli in spagnolo.
Per rimanere il più fedele possibile a queste tradizioni, "la produzione ha deciso di evitare qualsiasi vestito di scena che non fosse stato accettato dai popoli indigeni", riderisce il giornale.
I trenta capitoli, otto minuti ciascuno, sono stati girati in cinque settimane con un budget di poco più di tre milioni di pesos [circa € 180.000]. La serie dovrebbe essere mandata in onda in Messico "di questo mese o dai primi di settembre. "Questo dovrebbe essere solo l'inizio dell'avventura di Baktun, perché," come dice Semana, "dopo l'annuncio del progetto, il Perù e la Bolivia hanno annunciato l'intenzione di trasmettere la serie, per promuovere il patrimonio indigeno e denunciare i problemi di emarginazione dei Maya".
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Novela maya revolucionará la televisiónBaktun [il periodo di 144.000 giorni utilizzati nel calendario Maya] "è stato girato nella foresta in Quintana Roo [stato meridionale del Messico], con attori locali, e tutto il dialogo è in lingua Maya". Lo riferisce il settimanale colombiano Semana.
Il suo direttore, Bruno Carcamo, assicura che "non c'era bisogno, per spiegare questa cultura, dello spagnolo, non v'è altro metodo che il nostro per trasmettere i valori dei Maya senza rischio di errori di interpretazione".
La serie sarà trasmessa con i sottotitoli in spagnolo.
Per rimanere il più fedele possibile a queste tradizioni, "la produzione ha deciso di evitare qualsiasi vestito di scena che non fosse stato accettato dai popoli indigeni", riderisce il giornale.
I trenta capitoli, otto minuti ciascuno, sono stati girati in cinque settimane con un budget di poco più di tre milioni di pesos [circa € 180.000]. La serie dovrebbe essere mandata in onda in Messico "di questo mese o dai primi di settembre. "Questo dovrebbe essere solo l'inizio dell'avventura di Baktun, perché," come dice Semana, "dopo l'annuncio del progetto, il Perù e la Bolivia hanno annunciato l'intenzione di trasmettere la serie, per promuovere il patrimonio indigeno e denunciare i problemi di emarginazione dei Maya".
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The World’s First Mayan Telenovela Debuted in Mexico This Month
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