Il nuovo rapporto del World Economic Forum suona l'allarme per la mancanza di finanziamento delle pensioni in tutto il mondo. L'unica soluzione, continuare a lavorare sempre più a lungo, come dicono i giornali britannici.
"Le pensioni siedono su una bomba ad orologeria globale": questo è il titolo del The Telegraph nel riassumere l'analisi appena pubblicata dal World Economic Forum sulle pensioni.
"Il buco nelle casse di circa 70 000 miliardi attuale, si prevede che raggiungerà i 400.000 negli anni quaranta prossimi venturi, se non verranno attivate azioni immediatamente". Continuando, il quotidiano conservatore britannico, cita l'istituzione Davos e dice che "i sei paesi con i più grandi fondi pensione sono Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Paesi Bassi, Canada e Australia, per non parlare di Cina e India, i paesi più popolosi, messi insieme accumuleranno un deficit di 428.000 miliardi nel 2050, contro i 67.000 miliardi di dollari del 2015".
Una situazione che, nei paesi evidenziati dal Forum, non ha lasciato indifferenti molti giornali.
Così che, nel Regno Unito, The Guardian ha detto in un articolo intitolato "Don't want to work until you are 70? You will have to, says WEF - Tu non vuoi lavorare fino a 70 anni? Lo dovrai fare dice il WEF": "Dimenticate la Brexit, la sfida più grande è quello di creare abbastanza ricchezza per l'invecchiamento della popolazione".
Il Financial Times si spinge oltre, sottolinea la necessità, nel Regno Unito, di prepararsi ad avere una forza lavoro di 80 anni ... In realtà, "per alleggerire la crisi delle pensioni che incombe, il World Economic Forum raccomanda che l'età di pensionamento a 70 anni diventi la norma entro il 2050 nei paesi in cui le generazioni future hanno un'aspettativa di vita di più di 100 anni come nel Regno Unito".
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