09 giugno, 2016

Il pugnale di Tutankamen in metallo extraterrestre. La dice lunga sull'Egitto

Una grande scoperta che conclude un secolo di dibattiti controversi.
http://www.theguardian.com/world/2016/jun/01/dagger-king-tut-tomb-iron-meteorite-egypt-mummy
Nel 1925, il leggendario egittologo Howard Carter scoprì due pugnali che appartenevano al faraone Tutankamen. Uno con una lama di ferro e l'altro, più prezioso, con una lama d'oro, dice il quotidiano britannico The Guardian. Ma è il primo dei due che ha più affascinato gli archeologi nel ventesimo secolo. In primo luogo perchè il ferro era raro in Egitto e poi perchè la lama non era stata assolutamente raggiunta dalla ruggine. 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/maps.12664/fullPiù di 90 anni dopo questa scoperta, gli scienziati italiani ed egiziani hanno annunciato di aver risolto il mistero leggendo un articolo pubblicato questo 2 giugno sulla rivista accademica Meteorics & Planetary Science:  

"Dal momento della scoperta del pugnale nel 1925, la lama di origine meteorica del pugnale di ferro, trovata nel sarcofago dell'antico re egiziano Tutankamen, è stata oggetto di animate discussioni e le analisi precedenti avevano portato a risultati controversi. Abbiamo dimostrato che la composizione del metallo della lama, accuratamente determinata da metodi non invasivi di spettrometria a fluorescenza dei raggi X (spettrometria XRF), ha dato fortemente credito alla origine meteorica. In accordo con i risultati precedenti di analisi metallografica di antichi manufatti in ferro Gerzeh, il nostro studio conferma che gli abitanti dell'antico Egitto attribuivano grande valore al ferro meteorico utilizzato per la produzione di oggetti preziosi", tra l'altro, scrivono gli autori dello studio. 

Per giungere a questa conclusione, hanno confrontato la composizione di meteoriti in un raggio di 2000 chilometri, lungo la costa del Mar Rosso egiziano, e hanno trovato lo stesso livello di cobalto e nichel in un meteorite. Quest'ultimo, chiamato Kharga, è stato trovato 240 km di Alessandria, nella città portuale di Mersa Matruh. 

Questa scoperta rafforza la tesi che gli Egiziani veneravano oggetti celesti caduti sulla Terra. L'egittologo Joyce Tyldesley aveva pubblicato su questo argomento un articolo sulla rivista scientifica Nature nel 2013

"Il cielo era molto importante per gli Egiziani dei tempi antichi. Qualsiasi cosa cadesse dal cielo era considerata un dono degli dei". 

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