06 dicembre, 2024

1,5 milioni di anni fa, nella Rift Valley convivevano due antenati dell’Homo sapiens

Attraverso lo studio delle impronte fossili scoperte nel nord del Kenya, gli scienziati hanno prove dirette della coesistenza pacifica di diverse antiche specie umane nella Rift Valley. 
 
https://www.nature.com/articles/d41586-024-03907-z
Un milione e mezzo di anni fa, tra cicogne giganti e antenati delle antilopi, due antenati dell’Homo sapiens “camminarono lungo la stessa riva fangosa” del lago Turkana, in quello che oggi è “il Kenya settentrionale”, dice il New York Times

Un team di paleontologi “ha scoperto quattro serie di impronte conservate nel fango del bacino del Turkana, un sito che ha consentito importanti progressi nella comprensione dell'evoluzione umana”, continua il quotidiano americano.

La scoperta, annunciataì in un articolo sulla rivista Science, “è la prova diretta che diversi tipi di esseri umani, con anatomie e andature distinte, abitavano nello stesso luogo nello stesso tempo”. 

Studi precedenti, “basati principalmente sui fossili, hanno suggerito che diverse specie di ominidi vivessero fianco a fianco. 
Ma i fossili sono spesso sparsi su aree molto vaste e le loro date stimate si estendono per migliaia di anni”, osserva Nature

Era quindi difficile sapere se queste specie si stavano “ibridando o meno”, spiega Tracy Kivell, paleoantropologa dell’Istituto di antropologia evolutiva di Lipsia, in Germania. 

Il ritrovamento di queste impronte, lasciate nel fango, cambia completamente la situazione. 
I due individui – appartenenti probabilmente alla specie Homo erectus, antenato dell’uomo moderno, e Paranthropus boisei, suo parente più lontano – “hanno attraversato la zona lacustre a distanza di ore o giorni l’uno dall’altro, lasciando la prima traccia diretta di diverse specie di ominidi che coesistono nello stesso luogo”, osserva il diario. 

'Questa è la prima istantanea che abbiamo di queste due specie che vivono nello stesso paesaggio immediato, potenzialmente interagendo tra loro', afferma Kevin Hatala, coautore dello studio e paleoantropologo della Chatham University di Pittsburgh, in Pennsylvania. 

Le impronte inoltre “conservavano dettagli sugli individui, inclusa l’altezza dei loro archi, la forma delle dita dei piedi e i loro schemi di camminata”. 

Infine suggeriscono che “le due specie probabilmente hanno vissuto fianco a fianco per molto tempo e che non erano in diretta concorrenza per le risorse”, probabilmente a causa di diete diverse, nota il New York Times. 

Il professor Hatala non può fare a meno di chiedersi come si vedessero le due specie e 'com'era vivere nello stesso habitat di un'altra specie simile a quella umana, condividendo una certa somiglianza ma allo stesso tempo così diversa'. 

Il Paranthropus boisei aveva un cervello più piccolo, una faccia larga e piatta, denti enormi e muscoli masticatori; L’Homo erectus, considerato il nostro diretto antenato, somigliava di più alle proporzioni umane moderne”, osserva il New York Times. 

L’epoca in cui viviamo oggi, in cui l’Homo sapiens domina il paesaggio, “è infatti estremamente rara”, sottolinea il professor Hatala. “Solo di recente abbiamo una sola specie umana sul pianeta”. 

Nessun commento: