31 maggio, 2015

Risolto il mistero dei buchi nei formaggi.


Dopo un secolo di studio e di ricerche, il mistero dei buchi in alcuni formaggi svizzeri come Emmental, è stato finalmente svelato, lo ha annunciato giovedi le autorità scientifiche della Confederazione Svizzera.
http://www.varmatin.com/derniere-minute/insolite-le-mystere-des-trous-dans-des-fromages-suisses-enfin-perce.2165417.html 
I famosi "buchi" sono causati da piccole particelle di fieno che cadono nel latte durante il processo di lavorazione, lo hanno stabilito i ricercatori di Agroscope, l'Istituto di Scienze con sede a Berna, insieme a quelle del Empa (Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca)

Queste particelle emettono gas durante la fermentazione, che poi formano buchi nel formaggio, secondo il comunicato. Quindi, l'enigma dei buchi nel formaggio, che "affascina bambini e adulti", è finalmente risolto, dice con soddisfazione Agroscope. 

I ricercatori hanno anche scoperto che i "buchi" tendono a scomparire quando il latte è stato estratto con tecniche più moderne. 

"É la scomparsa del secchio tradizionale" sotto la mammella di mucca, sostituito da tecniche più moderne e igieniche, che sta causando la scomparsa dei "buchi", dice un portavoce di Agroscope, secondo cui nel 1917 già, l'americano William Clark aveva pubblicato un articolo di recensione dettagliata sulla formazione di fori nell'Emmental. 

In questo articolo, Clark cercò di spiegare con la conoscenza del tempo l'enigma della formazione dei fori, con il presupposto che i fori fossero formati dall'azione del'anidride carbonica prodotta dai batteri. 

Gli scienziati, che hanno continuato ad interrogarsi sull'origine di questi fori dopo Clark hanno scoperto che i formaggi fatti negli ultimi 10-15 anni hanno avuto meno buchi. 

I ricercatori di Agroscope hanno approfondito le ricerche sul cambiamento dei metodi di mungitura, la riduzione delle microparticelle di fieno e dei batteri nel latte. 

Per confermare la loro ipotesi, hanno osservato la formazione di questi fori per un periodo di 130 giorni durante la maturazione, impiegando apparecchi radiologici, come la tomografia computerizzata. 

"La tradizionale mungitura nella stalla con i secchi aperti è stato sostituito negli ultimi decenni con impianti di mungitura chiusi", dice Agroscope, aggiungendo che queste nuove tecniche "hanno anche completamente rimosso le microparticelle di fieno nel latte". Quindi "Meno germi = meno buchi". 

"É una scoperta, questa, fatta completamente per caso, come tutte le grandi scoperte", ha concluso il portavoce di Agroscope. 

Ora sappiamo che variando il dosaggio di microparticelle di fieno, possiamo controllare praticamente il numero di fori desiderati. ruote. 

Il formaggio è una cosa seria in Svizzera, dove l'allevamento di bestiame è molto diffuso, favorito dal paesaggio montuoso del paese. 

Nel 2014, il consumo medio pro capite annuo in Svizzera è stato di 21,3 chili. I oormaggi svizzeri hanno rappresentato i due terzi di questo consumo. 

30 maggio, 2015

Un milione di dollari per il miglior insegnante..

https://www.varkeyfoundation.org/search-results?cx=009352006448159467736%3Adf2oiygfg8q&cof=FORID%3A11&ie=ISO-8859-1&query=millionUn milione di dollari per "il miglior insegnante del mondo": questo è l'importo promesso dalla ricca fondazione, dedicato all'educazione, al vincitore di un concorso internazionale che si propone di valorizzare la professione di docente.

I candidati, insegnanti, pubblici o privati, dalla scuola materna alla fine del liceo, possono registrarsi dal 29 maggio al 10 ottobre completando una cartella sul sito. 

Il concorso organizzato dalla Fondazione Varkey, che si tiene per il secondo anno, è aperta agli insegnanti di tutti i paesi. La prima edizione ha riunito 1.300 iscrizioni da 127 paesi. 

Tra i criteri utilizzati dalla giuria è incluso l'uso di "pedagogie innovative ed efficaci per produrre risultati concreti in materia di apprendimento degli studenti", "riconoscimento dei risultati del docente in classe dai suoi studenti, colleghi e gli altri membri del comunità", "partecipazione a dibattiti pubblici sulla professione docente attraverso articoli, blog, conferenze", etc. 

La fondazione è stata creata dalla famiglia Varkey, immigrati indiani negli anni 50 negli Emirati Arabi Uniti, allora protettorato britannico. Fanno la loro fortuna con la creazione di reti di scuole private, all'inizio per i bambini di espatriati occidentali o il subcontinente indiano nel Golfo dopo il boom del petrolio. 

Il gruppo, denominato GEMS, ora possiede e gestisce decine di scuole private in circa 70 paesi, tra cui la Gran Bretagna, secondo il sito web della società

La Fondazione opera nel settore dell'istruzione: fornisce borse di studio per diverse associazioni, forma insegnanti in Africa (Uganda e Ghana a breve) e promuove la professione di insegnante. È nel contesto di questa terza parte ha lanciato nel 2014 il premio per il "Miglior Maestro del Mondo". 

"Spesso noi conosciamo tutti i nomi degli avvocati ed imprenditori più noti, personalità del settore delle nuove tecnologie, ma in questo Olimpo sono pochi gli insegnanti abbastanza famosi da potersi considerare un modello" per le giovani generazioni, si rammarica Vikas Pota, Direttore della fondazione. 

Il vincitore della prima edizione, annunciata nel marzo 2015, è un'insegnante americana, Nancie Atwell, che insegna in una scuola del Maine con un metodo innovativo per incoraggiare gli studenti a migliorare le proprie capacità di lettura e scrittura. Ha donato il premio alla sua scuola. 

Tra i dieci finalisti inclusi due americani, un cambogiano, un haitiano, un afgano, un inglese. Essi sono stati giudicati da una giuria di sessanta personalità, professori, scienziati, imprenditori, giornalisti e anche l'attore americano Kevin Spacey, che secondo Vikas Pota è molto interessato alle questioni educative. 

Il premio "non ha lo scopo di premiare il lavoro umanitario", spiega Vikas Pota. "Si premia l'eccellenza in classe". Premi al "miglior insegnante" esistono in diversi paesi, ma quello della fondazione Varkey è il più ricco ed il solo ad accettare candidature da tutto il mondo. 

Benchè la Fondazione intenda rivalutare la professione di insegnante con questo tipo di competizione internazionale, Vikas Pota riconosce, ovviamente, che altri fattori entrano in gioco, lo status, il salario, le condizioni di lavoro. 

Il Pont des Arts sarà liberato dai "lucchetti dell'amore"

Come faranno gli amanti in futuro a suggellare il loro legame? Lunedì, la città di Parigi installerà dei pannelli sul famoso Pont des Arts e rimuoverà per motivi di sicurezza tutti i "lucchetti dell'amore" che hanno fatto rimbalzare in tutto il mondo la notorietà di questo ponte. 

http://www.20minutes.fr/paris/1618831-20150529-video-paris-cadenas-pont-arts-retires-definitivement-1er-juinNon tutti sono d'accordo "É un po' sciocco e un vero peccato", lamenta Steve, 57 anni, che va a braccetto sul ponte con Mary, 42 anni, sua "compagna illegittima". "É molto simbolico deporre un lucchetto per suggellare il proprio amore su questo ponte, qui a Parigi, la città dell'amore" dice un altro turista. 

Il Pont des Arts, che attraversa la Senna e offre le migliori viste della capitale, è conosciuto in tutto il mondo per le sue migliaia di "cadenas d'amour" che le coppie hanno disposto lungo il parapetto, prima di gettare la chiave nel fiume. 

Dall'Europa occidentale alla Cina, passando per la Russia, i "catenacci dell'amore" si sono diffusi dappertutto, con  disappunto delle autorità che dovrebbero gestire il patrimonio. 

Una mania che altri stentano a capire, come Alessandra e Gilberto, 26 anni entrambi, che preferiscono "viaggiare e dimostrare molto spesso il loro amore, ogni giorno" e fare selfies piuttosto che depositare un lucchetto su un ponte, certamente mitico, ma già danneggiato. 

"Non è certo questo che farà durare il nostro rapporto per sempre", dicono ironici coloro che si inalberano intorno a loro, "Se i lucchetti verranno rimossi la prossima settimana, è perfettamente inutile metterne uno ora", scherza Gilberto. 

"Degrado del patrimonio, rischio per la sicurezza dei visitatori": la municipalità di Parigi ha deciso di rimuovere definitivamente i lucchetti  al Pont des Arts a partire da lunedi. Lo scorso anno, una parte della recinzione del ponte crollò, causando vittime, sotto il peso del metallo


"Ritireremo quasi un milione di lucchetti, per 45 tonnellate di peso", ha detto Bruno Julliard, vicesindaco di Parigi, che ha deplorato "lo sconcio". 

Il consiglio inizialmente sostituirà le grate con pannelli in legno, "opere di vari artisti" prima di piazzare "pannelli di vetro" questo autunno. 

Per ora, solo pochi manifesti apposti sui lampioni del Pont des Arts informa il pubblico che da lunedi il ponte sarà chiuso per una settimana, il tempo necessario per eseguire i lavori. 

"Non c'è polizia, nessun agente, nessuna informazione che ci dica che è vietato mettere un lucchetto", dice stupito un argentino, 33 anni, che stava per metterci il suo. Non ci è dato sapere se lo riporterà in ferramenta o ... 

"Si poteva radunarli ed assemblarli in una specie di statua o un monumento!", suggerisce il giovane che ha voluto dare la chiave del lucchetto alla sua nuova fidanzata che "spera di sposare". 

Per la guida che accompagna due coppie filippine, "non c'è modo di impedire ai gruppi...". "Il prossimo, sarà il Pont Neuf", a poche decine di metri, i catenacci "intorno alla statua di Enrico IV", scherza. 

Uno scenario che la città di Parigi ha già preventivato: "... sarà istituito un dispositivo simile sul Pont dell'Archevéché", dietro Notre Dame, un altro luogo già preso di mira da parte delle coppie commenta qualcuno. 


"Ci auguriamo che Parigi rimanga capitale dell'amore e del romanticismo", dice il politico, annunciando una campagna di sensibilizzazione imminente e invitando gli appassionati a dimostrare il loro amore in modo diverso, perché non i 'selfies". 
Paris: Les cadenas du pont des Arts vont... di 20Minutes

29 maggio, 2015

Le vostre foto non sono vostre. Un artista le vende per 90.000 dollari

Un artista espone le foto scattate sul social network Instagram e le vende per 90.000 dollari!

http://www.washingtonpost.com/blogs/style-blog/wp/2015/05/25/a-reminder-that-your-instagram-photos-arent-really-yours-someone-else-can-sell-them-for-90000/

Internet è un po' come l'inconscio: niente scompare veramente. Queste foto imbarazzanti sono prese in un party di fine anno con i colleghi e pubblicate in "privato" su Facebook? Foto in déshabillé con i vostri compagni di corso? Quando si utilizzano i social network, si sa che non si dovrebbe mai caricare le immagini che non vorreste che il datore di lavoro veda. 

Vorrei aggiungere di non pubblicare qualcosa che non si vorrebbe vedere poi in una galleria d'arte. Infatti, questo mese, il pittore e fotografo Richard Prince ha ricordato che le immagini sono pubbliche e possono essere condivise o addirittura vendute senza autorizzazione. 

https://instagram.com/p/u3jq3oR2iE/Nell'ambito della fiera d'arte Frieze a New York, l'artista, noto per le sue numerose appropriazioni indebite, presenta stampe fotografiche prese su Instagram. Ha venduto ogni opera per 90.000 dollari! 


Questa giovane donna ha scoperto il suo ritratto per caso durante la visita alla mostra. 

http://www.washingtonpost.com/blogs/style-blog/wp/2015/05/25/a-reminder-that-your-instagram-photos-arent-really-yours-someone-else-can-sell-them-for-90000/
Va detto che Richard Prince "ri-fotografa" sin dal 1970. Prende fotografie su riviste, spot pubblicitari, libri e le ritrasforma in diversi modi. Questo ovviamente lo ha portato a doversi confrontare con alcuni problemi legali. Nel 2008, per esempio, il fotografo francese Patrick Cariou citò Prince, per aver ri-fotografato le immagini della comunità Rasta in Giamaica. E anche se Cariou ha vinto al processo, in appello la giustizia ha deciso che il suo lavoro "trasformativonon vìola il principio del diritto d'autore. 

In altre parole, si può scattare una foto di un lavoro e dire che il risultato è di sua proprietà. Così ha fatto con quelle foto da Instagram, come dice il Washington Post ('Ricorda che le tue foto su Instagram non sono veramente tue: Qualcun altro può venderle per $ 90.000'). Anche se non ha cambiato le foto o il nomi dell'autore ed ha sostituito le descrizioni con una presentazione di frasi come quelle che si trovano nelle opere d'arte. 

28 maggio, 2015

La figlia di Obama in cambio di 50 mucche, 70 pecore, 30 capre,

Un avvocato del Kenya offre bestiame per la figlia di Obama. Un caso simile mi è capitato di ascoltarlo da una protagonista di una storia simile. Una mia amica in un viaggio in uno stato africano, ricevette come proposta ben 30 cammelli. Non saprei dire se valessero più o meno di quanto vado a dire. Certo la stazza e l'età della merce di scambio erano più ragguardevoli. 

http://www.sde.co.ke/thenairobian/article/2000163044/i-am-ready-to-offer-50-cows-for-obama-s-daughter-ruto-lawyerMa veniamo al dunque: il giovane Felix Kiprono è innamorato della figlia del presidente degli Stati Uniti. Un avvocato del Kenya che offre 50 mucche, 70 pecore e 30 capre al presidente Usa Barack Obama in cambio della mano di sua figlia Malia, 16 anni. Lo ha rivelato questo martedì 26 Maggio 2015 il quotidiano keniano The Nairobian

"Sono interessato a lei dal 2008", ha detto il giovane avvocato Felix Kiprono nairobiano in un'intervista. A quel tempo, il Presidente Obama stava facendo una campagna per il suo primo mandato e la figlia Malia aveva 10 anni. 

"Per dirla tutta, non sono andato mai con nessuna da quando ho promesso di esserle fedele. Ho confidato tutto alla mia famiglia e sono disposti ad aiutarmi a raccogliere il prezzo offerto per la ragazza", ha detto. 

http://www.sowoglobal.org
Spera che il presidente Obama porti la figlia con sè nel mese di luglio, durante la sua prima visita in Kenya, paese delle sue origini, durante la quale l'avvocato ha intenzione di chiedere la mano di sua figlia al presidente degli Stati Uniti. La nonna di Obama, che ha superato 90 anni, vive ancora a Kogelo, nel Kenya occidentale

"La gente potrebbe pensare che mi interessa il denaro della famiglia Obama, ma questo non è il mio caso. Il mio amore è vero", ha assicurato l'avvocato. 

Ha detto di voler condurre "una vita semplice" se potrà sposare la ragazza. "Insegnerò a Malia a mungere una mucca, cucinare ugali (polenta) e preparare mursik (latte tradizionale acido) come tutte le altre donne Kalenjin". 

26 maggio, 2015

Gli alimenti che stimolano il buon umore.

Pensieri aggressivi, ansia, frustrazione, stanchezza, depressione, irritabilità ... É possibile superarli con i nutrienti giusti. Scoprili!

http://www.huffingtonpost.com/2015/05/17/6-foods-that-can-make-you_n_7204592.html?ncid=tweetlnkushpmg00000067
Hai bisogno di gioia? Ecco cosa la scienza ha dimostrato: alcuni alimenti influenzano direttamente il nostro umore. Il sito huffingtonpost ha elencato una una serie di studi e prodotti che verificano tutto questo. 

Un recente studio olandese ha dimostrato che tali alimenti influenzano l'umore delle persone, riducendo i loro pensieri aggressivi e negativi. In un altro studio condotto presso la McMaster University in Ontario, gli scienziati hanno dimostrato che i topi più sfrontati diventano timidi, dopo aver ricevuto i batteri intestinali dei loro omologhi ansiosi; ed è vero anche il contrario. 

Tra gli alimenti ricchi di probiotici si possono citare: lo yogurt, latti e formaggi fermentati, duri o morbidi, preparazioni a base di cavolo (crauti crudi, kimchi ...), i sottaceti, le olive, alcune bevande (frutta kefir, birra bianca), salumi, pesce, crostacei o probiotici in forma di capsule. 

http://eu.wiley.com/WileyCDA/WileyTitle/productCd-0470674970.htmlFrutta e verdura

In uno studio pubblicato sul British Journal of Health Psychology , i ricercatori hanno scoperto che una maggiore assunzione di frutta e verdura ha avuto tre conseguenze per gli individui: portare più energia, calma e un maggiore senso di felicità. 

Caffè
I bevitori di caffè sono spesso descritti come scontrosi. Ma la ricerca ha dimostrato che esiste una correlazione positiva tra il consumo regolare di caffè e l'atteggiamento positivo. I ricercatori hanno scoperto che il caffè consumato al mattino è legato all'energia, simpatia e divertimento. Inoltre, quando lo sorseggiamo tranquillamente, induce calma, felicità e tranquillità. 

Un altro studio ha trovato che le donne che avevano bevuto due a tre tazze di caffè al giorno avevano il 15% meno rischio di sviluppare la depressione per un periodo di 10 anni, rispetto a coloro che consumano una tazza o meno ogni giorno. 

Cioccolato fondente
La ricerca sostiene che il consumo di cioccolato fondente induce felicità. In particolare, gli antiossidanti del cioccolato fondente può abbassare la pressione sanguigna e migliorare la circolazione. Uno studio ha scoperto che mangiare circa 45 grammi di cioccolato fondente al giorno per due settimane riduce i livelli degli ormoni dello stress. 

Inoltre, il cioccolato fondente contiene anche il magnesio, un elemento che allevia i sintomi come stanchezza, depressione e irritabilità. Inoltre, il sostanze naturali unici cioccolato fondente innescare un senso di euforia simile alla sensazione sperimentata quando si fa l'amore.

Funghi
I funghi sono ricchi di selenio. Una carenza di questo minerale provoca un maggiore rischio di depressione, ansia e affaticamento.

Inoltre, i funghi sono anche l'unica fonte di vitamina D naturale contenuta nelle piante. Gli scienziati hanno scoperto che chi ha aumentato l'assunzione di vitamina D ha migliorato il proprio stato d'animo.

Tè verde
Uno studio giapponese ha scoperto che lo stress psicologico è stato ridotto del 20% nelle persone che bevono cinque (o più) tazze di tè verde al giorno rispetto a coloro che ne bevono meno di una. I risultati valgono a prescindere dall'età, dal sesso, dalla storia medica, dall'indice di massa corporea, consumo di alcol, fumo o mangiare. 

25 maggio, 2015

Diritto alla libertà. Sentenzia un giudice per Sandra, l'orango.

Zoo o semi libertà: Un giudice argentino ha cominciato la scorsa settimana a disporre un piano sul destino di Sandra, un orango dello zoo di Buenos Aires, cui un giudice aveva già riconosciuto il diritto di vivere in libertà (vedi).

http://www.deperu.com/noticias/testigo-y-defensa-de-una-orangutan-argentina-cruzan-opiniones-en-un-juzgado-60040.htmlSandra, femmina, 29 anni, riconosciuta "persona non umana", per la prima volta nel mondo, da parte della Corte di Cassazione della capitale argentina e non è stata invitata alle audizioni. Era rappresentata dal suo avvocato Andres Gil Dominguez.

Nel mese di dicembre, un tribunale aveva applicato all'animale l'habeas corpus (il diritto a non essere imprigionati senza processo), considerando che, anche se non è un essere umano, è portatore di sentimenti e del diritto a una maggiore libertà. 

Si pone ormai la questione del luogo della sua vita, che consiste nel stabilire se Sandra può sopravvivere in natura o in uno stato semibrado, dopo aver trascorso tutta la sua vita in uno zoo. A tal fine, il giudice Elena Liberatori sta consultando gli esperti internazionali al fine di proporre l'idea migliore.

http://orangutan.orgL'americano Gary Shapiro, fondatore della Orangutan Foundation Internatonal, ha raccomandato degli esami sulla salute di Sandra ed ha messo in guardia sul pericolo di imporre un cambiamento di ambiente per un esemplare con più di otto anni. 

"Sandra è privata della libertà e ne soffre. Dovrebbe vivere nel suo habitat naturale, in un santuario. Allo zoo, è come se fosse prigioniera", sostiene invece Pablo Buompadre, presidente dell'Associazione dei funzionari e Avvocati per i diritti degli animali (AFADA), cha ha dato inizio al procedimento giudiziario. 

Questa ONG è stato riconosciuta come rappresentante legale di Sandra, come se si trattasse di un minore o di una persona sotto tutela. Questa prevede il trasferimento al di fuori dell'Argentina in un ambiente dove gli orangutan vivono in semi-libertà. 

Sandra, dai capelli rossi, piuttosto grassoccia, pesa 50kg ed è alta 1,50m. Nata il 16 febbraio 1986 al giardino zoologico di Rostock in Germania, è arrivata a Buenos Aires nel settembre 1994. I primati della sua specie hanno una speranza di vita di 30 a 40 anni. 

Prima del processo, lo zoo stava studiando la possibilità di trasferirla in un santuario naturale in Brasile o negli Stati Uniti. 

Una richiesta simile a quella nei confronti di Sandra fu respinta nel dicembre 2013 dalla giustizia di New York: una organizzazione per i diritti degli animali chiedeva allora che quattro scimpanzé in cattività fossero considerati "persone che non sono umane" e che godono del diritto alla libertà. 

24 maggio, 2015

Due meloni venduti a 11.200 Euro

Un set di due meloni Yubari (simili al cantalupo) è stato venduto a Sapporo,  venerdì 22 maggio in Giappone, per la modica somma di 1.500.000 ¥ (11.200 €), in un paese che ama la frutta di lusso, con la forma perfetta e il gusto gradevole. 

http://fareastgizmos.com/other_stuff/pair-cantaloupe-melons-weighing-3-7-kilograms-fetches-15700-japan.php

L'asta è stata organizzata nel mercato centrale della città di Sapporo, sull'isola settentrionale di Hokkaido, l'ex città mineraria Yubari che diede il nome a questo tipo di melone, il più prestigioso del paese. 

L'asta se l'è aggiudicata un grossista che ha preso la partita alla preziosa quotazione, certamente delirante, ma che non uguaglia il record di 2,5 milioni di yen (circa 19.000 €) conseguiti lo scorso anno e nel 2008. 

A metà aprile, due mango molto popolari sono stati strappati al prezzo di 300,000¥ (2300 € circa) a Miyazaki. 

Anche senza arrivare a tali somme, i giapponesi non badano a spese per questi acquisti, in particolare la frutta, considerata un dono prezioso nell'arcipelago. 

Nei reparti dedicati dei grandi magazzini o negozi specializzati, questi prodotti della natura sono esposti come gioielli d'arte, protetti da una rete bianca di mussola. Spesso venduti singolarmente, mele, pere, pesche, uva presentano misure perfette e lasciano anche un gradevolissimo gusto in bocca. 

Anche nei supermercati di base, la frutta resta costosa: una sola mela può costare più di tre euro. 

23 maggio, 2015

Persiste ancora la tortura. Anche in Ukraina.

Amnesty International accusa l'esercito ucraino come i ribelli filo-russi che torturano i prigionieri e civili. 

http://www.amnesty.it/Ucraina-nuove-schiaccianti-prove-sulle-torture-e-sulle-uccisioni-di-prigionieriPercosse, scosse elettriche, esecuzioni finte: i militari ucraini e i ribelli separatisti filo-russi abitualmente praticano la tortura. I prigionieri civili sottoposti ne lamentano la crudeltà in un rapporto di Amnesty International pubblicato questo Venerdì 22 Maggio. 

L'ONG in difesa dei diritti umani riferisce di almeno otto casi di "esecuzioni sommarie di prigionieri" ucraini catturati dai ribelli. Il rapporto denuncia gli abusi del gruppo ultranazionalista Pravy Sektor, i cui militanti combattono a fianco dell'esercito ucraino ad est nel paese. Il gruppo è accusato di aver torturato civili ed estorto ingenti somme di denaro. 

Più in generale, gli ex detenuti, nelle mani dell'esercito, come dei ribelli, affermano di essere stati "percossi fino a quando le loro ossa non si sono rotte, sono stati torturati con l'elettricità, picchiati, pugnalati, appesi al soffitto o privati del sonno per giorni". La relazione si riferisce anche a "finte esecuzioni". 

Nella sua indagine, Amnesty ha intervistato 33 ex detenuti, fra il luglio 2014 e il mese di aprile: 17 erano stati arrestati dai separatisti e 16 dalle forze ucraine, leggi servizi di sicurezza (SBU). In totale, i "32 hanno descritto gravi percosse e altri abusi gravi". 

L'ONG ha corroborato questa testimonianze con ulteriori elementi di prova, come ad esempio "radiografie di ossa rotte, cartelle cliniche, fotografie di colpi ed altre lesioni, cicatrici e denti rotti". Amnesty International si è basata anche su "dati pubblicati sui social network e articoli nei media". 

Secondo l'ONG, queste pratiche "sconvolgenti" sono perpetrate da entrambe le parti, civili compresi. "Amnesty ha scoperto che entrambe le parti avevano arbitrariamente sequestrato civili che non hanno commesso alcun reato, ma per il solo simpatizzare con l'altra". 

Secondo John Dalhuisen, responsabile Amnesty per l'Europa e l'Asia centrale, i civili sono talvolta utilizzati successivamente come "merce di scambio" con altri prigionieri, detenuti semplicemente per le loro opinioni. 

In risposta alla relazione, il servizio di sicurezza dell'Ucraina (SBU) si è detto pronto ad incontrare i rappresentanti di Amnesty per "indagare su ogni caso citato" da Amnesty che, nel versante separatista, ha rilevato la responsabilità di almeno otto esecuzioni di combattenti ucraini catturati. 

Nel mese di aprile, l'ONG aveva già denunciato l'assassinio di quattro soldati ucraini prigionieri. Quattro nuovi omicidi sono stati scoperti successivamente, ha detto a Kiev, Krasimir Yankov (Amnesty International). 

"Le prove schiaccianti di crimini di guerra, tra cui torture ed esecuzioni sommarie di prigionieri, sono un ricordo struggente delle pratiche brutali commesse quasi quotidianamente nel teatro del conflitto nella parte orientale dell'Ucraina", dice Amnesty che invita pertanto ad indagare e assicurare alla giustizia i responsabili.

Le forze ucraine combattono una ribellione separatista filo-russa ad est, armate e sostenuto dalla Russia, secondo il governo di Kiev e l'Occidente. Mosca nega ogni coinvolgimento militare nel conflitto che ha causato più di 6.200 vite dall'aprile 2014. Nonostante l'entrata in vigore il 15 febbraio di una nuova tregua, gli incidenti mortali avvengono ancora oggi quasi tutti i giorni. 

22 maggio, 2015

Il volto di Shakespeare. La scoperta del secolo.



http://www.countrylife.co.uk/features/world-exclusive-the-true-face-of-shakespeare-revealed-for-the-first-time-video-72243
La "scoperta letteraria del secolo", si entusiasma Mark Hedges, editore di Country Life. Questo 20 maggio la rivista britannica rivela "una straordinaria nuova immagine di William Shakespeare, il primo e unico ritratto riconosciuto fino ad oggi del più grande scrittore del mondo". 

http://www.countrylife.co.uk/features/world-exclusive-the-true-face-of-shakespeare-revealed-for-the-first-time-video-72243Lo storico Mark Griffiths, collabora regolarmente con il giornale e afferma di aver consultato un libro botanico del 1598 che rappresenterebbe un incisione del Bardo Guglielmo a 33 anni - un ritratto che sarebbe stato fatto, in vita, dell'autore di Re Lear, rappresentato in toga romana e alloro sulla testa. Shakespeare non è nominato, ma molti indizi portano all'identificazione, assicura Griffiths, che si dilunga sul significato dei fiori araldici ed emblematici che circondano il personaggio. 

Questa non è la prima volta che gli storici sostengono di aver portato alla luce un ritratto di Shakespeare, innescando ogni volta dibattiti e polemiche. All'annuncio della scoperta di Country Life le reazioni, quindi, non si sono fatte attendere. Stanley Wells, studioso specialista di Shakespeare, ha scherzato su Twitter: "Così Shakespeare gironzolava in costume, tenendo in una mano un rametto di fritillaria e nell'altra una pannocchia di mais". 
https://twitter.com/stanley_wells/status/600601987160416260

21 maggio, 2015

Riesumato lo 'Spaghetti' Western' - Successo in America..Con soli 2000 €

Il giovane regista italiano Mauro Aragoni ha successo negli Stati Uniti con un budget molto basso con un filmato western per il web. Hollywood gli fa gli occhi dolci. 

BloodFilm Aragoni - YouTube

I primi piani sugli sguardi dei due cowboy, la fronte imperlata di sudore, sotto il sole implacabile nel deserto, tra i cactus, pronti a uccidersi a vicenda per un pugno di dollari. C'è del sangue che scorre, le case di legno delle città che iniziano ad emergere, in Messico. Melodie e musica lente ed ossessive. Ennio Morricone docet. 

Con un tale scenario, si potrebbe immaginare che si tratti di un vecchio film di Sergio Leone o qualcosa tipo "Django Unchained", di Quentin Tarantino gli spaghetti ardente sostenitore del maestro italiano. 

Errore! Tutto questo deriva da "Quella sporca sacca nera", una serie web di quattro episodi girato in Sardegna per Internet, un settore molto apprezzato dai produttori alla ticerca costante delle genialità che percorrono i più reconditi meandri del web. 

Quanto al budget, anche lì chapeau, il sardo Aragoni ha speso un totale di 2000 euro. É vero che gli attori, poco noti, non hanno chiesto cachet faraonici e che un montaggio fatto in casa non costa un centesimo, ma questo non sminuisce il merito della troupe e dell'autore. La prova: Mauro Aragoni ha fatto man bassa di decine di premi e riconoscimenti, prima a Roma e poi a Los Angeles e infine a Vancouver, in Canada. 

Girato interamente in esterni, questo film è scritto e filmato secondo le regole canoniche del genere. La storia inizia nel 1895, in Messico (citazione ancora di Sergio Leone in "giù la testa"). Un cacciatore di teste, Bill, famoso per i suoi metodi piuttosto particolari nella cattura di banditi ricercati dagli sceriffi locali, è sulle tracce di due criminali. Indossa un sacco nero molto misterioso. 

Simbolo dell'antieroe, Bill è il filo conduttore del lavoro che si snoda in quattro episodi. "É vero, mi sono ispirato ai film di Sergio Leone che ha trasformato la Sardegna in set cinematografico, perchè molto simile ad alcuni paesaggi delle pianure dell'Arizona. In realtà, ho anche fatto riferimento ad altri registi come Quentin Tarantino e alcune sue scene cruente", dice Mauro Aragoni. 

Premi a parte, "Quella sporca sacca Nera" sta avendo un grande successo negli Stati Uniti, la stampa e, in particolare, Internet, ha intravisto nella serie il segnale della risurrezione degli spaghetti western. Sembra anche che Hollywood abbia sotto stretta osservazione il giovane regista sardo e alcuni produttori sarebbe pronti a fargli firmare un contratto d'assaggio, per testarlo. 

Nel frattempo, il lavoro sarà distribuito in DVD e Blu-ray con delle scene aggiuntive, quando, cioè, il giovane regista avrà finito di girare nella Valle della morte, California, ritirato i sei premi a Los Angeles e montato le scene. 




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https://plus.google.com/photos/118440631935493957669/albums/5844027681716080129/6147197938155647426?sort=1&pid=6147197938155647426&oid=118440631935493957669&authkey=CNDr_7akhaSe3QEA margine della notizia:

Ho incontrato ieri pomeriggio Salvatore Ugo Digennaro, filmaker, regista, scrittore (vedi), mi ha ricordato che Mauro Aragoni ha partecipato alla seconda edizione del MurgiaFilmFestival, a Gravina in Puglia.

20 maggio, 2015

Niente esami: la gonna è troppo corta.

Accade in Algeria: per una gonna troppo corta, una studentessa di diritto che è andata a sostenere un esame il 9 maggio, presso l'Università di Algeri, non ha potuto sostenerlo. 

https://www.facebook.com/683432101802568/photos/a.683433558469089.1073741827.683432101802568/683433541802424/?type=1&theaterIn segno di protesta e di resistenza, decine di internauti hanno pubblicato foto on-line delle loro gambe nude sulla pagina Facebook "Ma dignité n’est pas dans la longueur de ma jupe" (La mia dignità non sta nella lunghezza della gonna). Tra questi un ex professore di diritto, preside associato della facoltà di legge di Algeri. 

In una intervista alla stampa Sofia Djema sostiene con forza il fatto che il problema non sia banale: "É come un'ammissione di fallimento, il corpo femminile diventa un campo di battaglia, in un paese dalla situazione disastrosa. A forza di rimanere in silenzio, perdiamo le nostre piccole conquiste e lo status delle donne crolla in uno spazio pubblico. Oggi la violenza verbale è uno standard quotidiano. 

É davvero esperienza violenta camminare nella capitale, Algeri, in gonna o pantaloni. Anche mostrare le braccia diventa problematico, ma le donne lo fanno. Nel peggiore dei casi, ci si imbatte in una mano errante, nella migliore delle ipotesi, un commento". 

La Cultura condivisa e La Fondazione Ettore Pomarici Santomasi.

Comunicato stampa

La Fondazione “E. Pomarici Santomasi” 
apre le porte alla città
Mario Burdi (presidente): «Quelli che ci attendono saranno anni di promozione del territorio e delle realtà talentuose»
 Stretta di mano tra la Fondazione “Santomasi” e quella parte di Gravina propositiva. Una apertura ai talenti locali, alle donne, alle start-up: è quello che l’ente di via del Museo ha annunciato .

È appena cominciato un quinquennio ricco di novità. Anno per anno l’ente dedicherà spazio, tempo ed iniziative alle volontà racchiuse nel testamento del Barone Santomasi. 


“L’evento apripista di un progetto articolato e innovativo lungo un lustro è stato il brainstorming organizzato a novembre scorso, quella strategia alternativa e riconosciuta da più parti come efficace per condurre un lavoro di gruppo. Da quel giorno la Fondazione ha cominciato a concretizzare un percorso fatto di tappe e traguardi . Quelli che ci attendono saranno anni di promozione del territorio e delle realtà talentuose della città. Porta spalancata a quanti decideranno di avvicinarsi a noi apportando idee e competenze». È stato questo l’invito rivolto alla città dal Presidente Mario Burdi.
Nello stesso quinquennio che approderà al centenario della nascita della Fondazione, è prevista anche l’apertura di un caffè letterario proprio all’interno dell’ente come luogo di aggregazione; contestualmente si provvederà all’allestimento di una “scatola nera” per l’installazione di opere da parte di chiunque vorrà valorizzare la propria arte; attenzioni rivolte anche alla rinascita degli spazi verdi donati dal Barone; massima fruizione del Castello Svevo grazie anche a quanti decideranno di organizzare nel maniero federiciano eventi e manifestazioni.
In linea con questi pensieri, la Fondazione  “E. Pomarici Santomasi” è lieta di invitare

Giovedi 21 maggio alle ore 19.30 
presso la sede in via museo 15  
Gravina in Puglia

per  una riunione monotematica  aperta a tutte le associazioni culturali e ai i singoli interessati al tema “cultura” per intraprendere un Percorso di Condivisione di tutte le attività programmatiche  che andranno a realizzarsi nei prossimi mesi.



comunicato a cura di
Mariateresa Di Noia
(Fondazione “.Pomarici Santomasi”)


19 maggio, 2015

Una donna sulla banconota da 20$.

L'ex presidente Andrew Jackson potrebbe essere sostituito da Harriet Tubman sulla banconota da 20$ nel 2020. Ecco perchè! 
http://www.washingtonpost.com/blogs/the-fix/wp/2015/05/12/your-potential-replacement-for-andrew-jackson-on-the-20-bill-harriet-tubman/
Da alcuni mesi, l'organizzazione non-profit WomenFORwomen aveva proposto una campagna perchè una donna comparisse sulla moneta statunitense entro il 2020. Ha interpellato Obama e lanciato una petizione sul suo sito web. Quindici donne che hanno segnato la storia degli Stati Uniti sono state incluse nell'elenco proposto per il voto organizzato in due turni. Dopo il secondo turno, ne erano rimaste solo 4:

Eleanore Roosevelt, che ha difeso il movimento per i diritti civili. 

Harriet Tubman, che ha trascorso la sua vita a combattere contro la schiavitù e per il diritto di voto alle donne. 

Rosa Parks, figura emblematica della lotta contro la segregazione. razziale. 

Wilma Mankiller, la prima donna eletta capo della Nazione Cherokee. 

Alla fine Harriet Tubman ha vinto. 

Harriet Tubman, (1822 - 1913), fu abolizionista molto influente. Membro della "Underground Railroad" - una rete segreta che aiutava gli schiavi a fuggire - offrendo loro asilo e sostegno materiale. 

L'evento è atteso per il 2020, centenario del diritto al voto delle donne negli Stati Uniti e, punto molto controverso di questa idea, la sostituzione dell'effigie dell'ex presidente piuttosto discusso Andrew Jackson che adornano le monete da 20 dollari. Qualcuno di noi forse ricorda che è considerato da molti americani come il presidente del genocidio e della schiavitù nel periodo in cui la stessa Harriet Tubman era schiava. 


Anche Hillary Clinton ha sostenuto l'idea attraverso i social network. 

18 maggio, 2015

Le sue foto nude sul Web. Si difende: "la strategia è il consenso"

Tormentata online dalle foto che la ritraevano nuda contro la sua volontà, una giornalista danese risponde a coloro che le hanno detto che, in primo luogo, lei non avrebbe mai dovuto farsi fotografare nuda. 
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=search&rurl=translate.google.it&sl=fr&u=http://www.hystericalfeminisms.com/consent/&usg=ALkJrhioWGv-YdQS2b_yOpHAbzWOCCmfQQ
"Mi sono svegliata una mattina e ho constatato che le mie e-mail ed il mio account Facebook erano stati violati e che le immagini di me nuda erano state pubblicate on-line". La giornalista danese Emma Holten lo dice in un video pubblicato da The Guardian spiegando come alcune delle sue foto intime erano state diffuse su Internet dal 2011, senza autorizzazione, e che ancora non sapeva chi fosse stato il responsabile. Un vero e proprio calvario, prima che lei non decidesse di rispondere a questo attacco con una strategia (dettagli su 'HYSTERIA').  

Verso l'ultimo scorcio del 2014, si rivolse alla fotografa Cecilie Bødker, che la riprese in una nuova serie di fotografie pubblicate dal giornale danese Friktion Magasin. Qui appare nella sua intimità, in situazioni di vita quotidiana: si lava i denti, legge un libro, passa la crema sul viso ... 

Ci si chiederà "qual è la differenza con le foto che circolano da anni?" Lei risponde, intervistata dal Guardian, "Il consenso è la chiave" ... "Così come il sesso e lo stupro non hanno nulla in comune, i ritratti condivisi con o senza il consenso della persona sono due cose fondamentalmente diverse". 

Emma Holten aveva, di fatto, verificato l'entità del problema quando ha cercato di eliminare le foto diffuse senza il suo consenso sul Web. "Dovevi, in primo luogo non essere una tale p******", si è sentita rispondere da un sito. "Mi sono resa conto che non si trattava solo di me. Ma di problemi di odio nei confronti delle donne". 

"Se non si vuole che istantanee di nudo si trovino su Internet senza il vostro permesso, cominciate con il rifiutare di farvi fotografare nude". Tale discorso è stato spesso ascoltato nell'estate del 2014, quando emersero le immagini di celebrità nude sul web. 

L'ex coniuge con le sue vendette, l'ex amico o lo sconosciuto, l'hacker ... sono gli unici colpevoli in questo tipo di storie. Emma Holten ha detto forte e chiaro quello che, invece, dovrebbe essere evidente a tutti: "Non è il nostro comportamento il problema". 

17 maggio, 2015

A Woody Allen i suoi film non piacciono affatto. Li odia tutti.

Il celebre regista ha diretto nella sua carriera 46 film, ma per davvero non condivide l'entusiasmo dei suoi fan. Li odia. 

https://en.wikipedia.org/wiki/File:Irrational_Man_(film)_poster.jpg
Woody Allen è molto duro con se stesso quando si tratta di giudicare i suoi film. "Sì, io li odio tutti. Non c'è nessuno che venga fuori dal sacco, tutti sono insoddisfacenti ... non appena arrivi alla fine", ha spiegato a un giornalista di Deadline che gli chiedeva quale dei suoi lavori preferisse. 

"Solo una volta, ho avuto una sensazione piuttosto positiva, quando ho finito "Match Point". Ho pensato di essere abbastanza fortunato: avrei dovuto avere un'attrice che però si è tirata indietro una settimana prima della ciak. Per pura fortuna, mi sono imbattuto su Scarlett Johansson che era disponibile. 

Poi, a Londra, avevo bisogno di una giornata nuvolosa e ho avuto la giornata nuvolosa. Quando ho avuto bisogno di pioggia per due ore, é piovuto. Se avessi voluto una settimana di sole, sarebbe accaduto. Nulla sembrava andare storto. Non avrei potuto lamentarmi, neanche se lo avessi voluto". 

Questa è l'unica volta in cui Woody Allen è stato soddisfatto da uno dei suoi progetti, anche se non crede di poter attribuire questo successo al suo personale talento. Ha insistito nel dire di aver avuto "una straordinaria fortuna" e che tutti erano "perfetti" nel fornire ciò che ognuno doveva alla costruzione di questo film. 

Il suo ultimo lungometraggio, "Irrational man" a Cannes con Joaquin Phoenix e Emma Stone che formano un duo, un professore di filosofia e la studentessa in cerca di una ragione per vivere. A Cannes questo film è fuori concorso, secondo la consuetudine del regista, che non sembra interessato all'idea di integrarsi nella competizione per la Palma d'Oro. 

"Non ho mai avuto un film in concorso nella mia vita. Non credo sia possibile determinare un film come migliore di un altro. Come può un gruppo di giudici, selezionati arbitrariamente, decidere quale sia il migliore di tutti? È il Padrino o Good Fellas (quei bravi ragazzi) il migliore? Non si fa questo tipo di film per un concorso. La gente fa i film per tutt'altro tipo di ragioni", dice Woody Allen.