28 febbraio, 2021

Munch si autodefiniva pazzo ne "L'Urlo"

Si dice che il pittore norvegese sia l'autore della misteriosa iscrizione sul suo famoso dipinto. 

"Può essere stata dipinta solo da un pazzo": tanto dispregiativa quanto impercettibile, l'iscrizione aggiunta a "LUrlo" non è stata tracciata da nessuno se non dallo stesso artista, Edvard Munch, ha concluso il Museo nazionale norvegese

Scritte a matita nell'angolo in alto a sinistra dell'iconica tela, divenuta simbolo di angoscia esistenziale, le poche parole in norvegese alimentano da tempo congetture sull'identità del loro autore. 

La teoria dominante fino ad ora è stata che fossero l'eredità di uno spettatore indignato all'inizio del XX secolo per opera di una figura spettrale con una faccia pallida di fronte a volte del cielo dai colori vivaci. 

Ma un esame mediante termografia a infrarossi, effettuato dal Museo Nazionale di Norvegia che ha le quattro versioni di "Scream" - Munch (1863-1944) - nelle sue collezioni, è giunta ad un'altra conclusione. 

"L'iscrizione è sicuramente di Munch", ha detto il curatore Mai Britt Guleng in una dichiarazione rilasciata lunedì dal museo. 
"La scrittura stessa, così come gli eventi accaduti nel 1895, quando Munch mostrò per la prima volta il dipinto in Norvegia, puntano tutti nella stessa direzione", ha aggiunto. 

La prima presentazione del lavoro al pubblico a Oslo - allora chiamata Kristiania - quell'anno attirò critiche e sollevò domande sulla salute mentale dell'artista, che la signora Guleng sostiene probabilmente portò questa a scarabocchiare sulla lavagna. 

Pioniere dell'espressionismo, Munch era ossessionato dal senso di angoscia alimentato dalla morte prematura dei propri cari, compresa quella della madre e della sorella Johanne Sophie, decedute per malattia. Nel 1908 fu anche temporaneamente collocato in un istituto psichiatrico. 

Questa versione di "Scream" fu rubata nel 1994, il giorno dell'apertura delle Olimpiadi invernali di Lillehammer, prima di essere ritrovata pochi mesi dopo. 

Il dipinto sarà nuovamente esposto al pubblico in occasione dell'inaugurazione prevista per il 2022 del Museo Nazionale di Norvegia, che raccoglierà collezioni di diverse istituzioni. 

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