03 luglio, 2020

La mutazione del Coronavirus lo rende più abile nell'attaccare le cellule umane

All'arrivo in Europa, il nuovo coronavirus è mutato e ora sembra essere molto più capace di infettare le cellule umane. 

https://twitter.com/JAMANetwork/status/1278833717809573889La variante SARS-CoV-2, che oggi domina il mondo, infetta più facilmente le cellule rispetto a quella apparsa in Cina, secondo uno studio pubblicato giovedì sulla rivista 'Cell'. Probabilmente lo rende più contagioso, anche se restiamo in attesa di conferme. 

'Non sappiamo ancora se una persona sta peggio con lui o no', ha commentato Anthony Fauci, direttore dell'American Institute of Infectious Diseases, sulla rivista 'Jama'. 

'Sembra che il virus si replichi meglio e possa essere più trasmissibile, ma siamo ancora nella fase di prova per confermarlo. Ma ci sono alcuni bravissimi genetisti del virus che ci stanno lavorando'. 

Dopo la sua uscita dalla Cina e il suo arrivo in Europa, è diventata dominante una variante del nuovo coronavirus, che muta in modo permanente come qualsiasi altro virus. 

È questa versione europea che si è stabilita poi negli Stati Uniti. La variante, denominata D614G, coinvolge una singola lettera del DNA del virus, in un luogo che controlla la punta con cui entra nelle cellule umane. 

I ricercatori del virus, nel nuovo studio, delle università di Sheffield e Duke e del Los Alamos National Laboratory, hanno stabilito in aprile che D614G è ora dominante. 

Hanno poi detto, con un po' di allarme, che la mutazione ha reso il virus 'più trasmissibile'. Da allora hanno svolto ulteriori lavori ed esperimenti. 

Hanno prima analizzato i dati di 999 pazienti britannici ricoverati in ospedale per Covid-19, osservando che quelli con la variante avevano più particelle virali, ma senza cambiare la gravità della loro malattia, notizia incoraggiante. 

Esperimenti di laboratorio hanno poi mostrato che la variante, d'altra parte, era da tre a sei volte più capace di infettare le cellule umane. 'Sembra probabile che sia un virus più efficiente', afferma Erica Ollmann Saphire, che ha effettuato uno di questi esperimenti, presso l'Istituto di immunologia di La Jolla. 

Ma tutto è ancora nel 'probabile': un esperimento in vitro non può riprodurre la vera dinamica di una pandemia. La conclusione più rigorosa è quindi che mentre il coronavirus attualmente in circolazione è senza dubbio più 'contagioso', non è necessariamente più 'trasmissibile' tra gli umani. 

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