L'offensiva dell'esercito di Bashar Al-Assad per riguadagnare il controllo della Siria nordoccidentale ha costretto all'esilio centinaia di migliaia di civili.
É il caso di Abdallah Al-Mohamed: di fronte alla violenza dei bombardamenti nella regione, quest'uomo ha inventato un gioco (filmato) per rassicurare sua figlia.
Le risate della bambina di tre anni Salwa hanno fatto il giro del mondo.
“La maggior parte dei bambini piange quando sente il suono di bombe che cadono. Ma la figlia di Abdallah Al-Mohamed sta ridendo', riferisce The Telegraph.
Come molti media in tutti i continenti, il quotidiano britannico trasmette le immagini pubblicate sui social network da questo padre siriano, che ha inventato un gioco per rassicurare sua figlia Salwa, di tre anni, di fronte ai suoni della guerra.
"Cercavo una soluzione che rendesse il bombardamento una fonte di gioia per lei, non di paura', ha detto al Telegraph il 32enne. Le ho detto che il suono delle bombe veniva prodotto da pistole giocattolo. Che non c'era da aver paura e che si potesse ridere al riguardo”.
Nel video pubblicato da Abdallah Al-Mohamed, quest'ultimo avverte sua figlia che dobbiamo 'ridere quando fanno cadere la bomba'.
Dopo mezzo secondo di paura quando si sente il suono attutito del bombardamento, Salwa inizia a ridere ad alta voce quasi a sghignazzare in un modo tenerissimo e simpatico, come solo i bimbi sanno fare.
Le immagini sono state girate nella città di Sarmada, nell'estremo nord della Siria, vicino al confine con la Turchia.
Salwa e suo padre erano stati costretti a fuggire dalla loro casa a Saraqeb, vicino a Idlib. Da quando l'offensiva dell'esercito siriano nella regione era iniziata a dicembre. Le Nazioni Unite hanno contato circa 900.000 sfollati interni, tra cui circa 300.000 bambini.
'Non ho speranze per il futuro', dice Abdallah Al-Mohamed alla stampa internazionale.
Lunedì 17 febbraio Al-Jazeera riferisce che il presidente siriano Bashar El-Assad ha dichiarato di voler 'continuare l'offensiva nella provincia di Idlib e nei dintorni di Aleppo'.
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