Il ricorso al doping ma soprattutto l'altissimo numero di infortuni che portano all'eutanasia hanno spinto il governo neozelandese a vietare le corse dei levrieri. Martedì 10 dicembre è stato presentato un disegno di legge in tal senso.
'La decisione giusta', titola mercoledì 11 dicembre il New Zealand Herald (NZH), ripetendo le parole del vice primo ministro Winston Peters.
Il giorno prima, l'uomo che occupa anche il portafoglio Corse e Scommesse aveva annunciato “la fine delle corse di levrieri”, giustificando la sua decisione con il gran numero di infortuni subiti da questi cani. “Questo è inaccettabile”, ha detto.
“Questa decisione non è stata presa alla leggera ed è guidata dalla necessità di proteggere il benessere dei cani da corsa”.
Secondo il disegno di legge presentato martedì 10 dicembre, le corse non si fermeranno da un giorno all'altro ma gradualmente nel corso dei prossimi venti mesi.
'È ora di trovare un'altra casa per i 2.900 cani coinvolti in questo settore', nota il quotidiano di Auckland, spiegando che ciò implica, tra le altre cose, impedire che alcuni di loro vengano soppressi. “In altre parole, l’ultima corsa ufficiale di levrieri in Nuova Zelanda si svolgerà nel luglio 2026, o anche prima”.
Per anni, il benessere di questi “atleti canini” è stato motivo di preoccupazione e diversi rapporti hanno lanciato l’allarme, contestualizza il New Zealand Herald.
Un addestratore, ad esempio, era sospettato di utilizzare animali vivi per migliorare le prestazioni dei suoi branchi. “Numerosi cani da corsa sono risultati positivi alla metanfetamina e decine di altri sono stati soppressi dopo aver subito gravi ferite durante le corse”.
Nell’ultima stagione 2023-2024, nove cani sono stati soppressi a causa di infortuni, rispetto ai sette della stagione precedente, afferma il rapporto sul benessere degli animali del Greyhound Racing New Zealand (GRNZ), che riunisce diversi club di corse di levrieri. Nel 2017, ricorda la NZH, un altro rapporto rivelava che “più di 1.440 cani erano stati sottoposti ad eutanasia in soli quattro anni”.
Sempre secondo il giornale, le corse dei levrieri sono ormai organizzate solo a livello professionale, sul modello delle corse dei cavalli, in cinque paesi, tra cui Australia, Regno Unito e Irlanda.
Negli Stati Uniti sono ancora operative solo due cinodromi. Quanto a Vietnam e Messico, dove sono ancora autorizzati, “non esistono più piste funzionanti”.
In Francia, le corse che danno luogo a scommesse sono state vietate nel 2020. Resta il fatto che quasi ovunque nel mondo continuano a svolgersi gare amatoriali.
'È un grande giorno per i levrieri', ha detto al New Zealand Herald Arnja Dale dell'organizzazione per la protezione degli animali Save Animals From Exploitation (Safe).
L’industria delle corse di levrieri, che dà lavoro a un migliaio di persone, invece, si è detta “devastata”.
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