29 agosto, 2015

Aver compagno al duol scema la pena.

Un vecchio monumento di 6000 anni sostituito da un tavolo da picnic

Nell'apprendere questa notizia ho pensato a Franco Soldini, uno dei pochi rimasti nella nostra città a sbraitare per le vicende della conservazione del nostro patrimonio artistico, per alcune opere del nostro territorio ha fatto ricorso addirittura all'ISIS quale termine di paragone e descrivere la natura e la violenza di taluni interventi.
Pensando, poi, al titolo di questo post mi sono domandato se il popolo distratto pensi che la cosa più scema sia la pena, il trattamento del patrimonio storico, la reazione dei politici o la pena nello scrivere di queste cose. 

Andiamo al dunque: In Galizia, un tumulo del neolitico è stato sostituito da un sontuoso tavolo da picnic in cemento. 

Solo pochi giorni fa, un adolescente imbranato è scivolato su una tela in una mostra dedicata a Leonardo da Vinci e distrutto la tela di un maestro del XVIII secolo, del valore di 1,5 milioni di dollari. La gaffe è stata conosciuta in tutto il mondo, grazie alle telecamere di sorveglianza. 

Questa volta l'"oops Day" (ora queste cose si scrivono in inglese) è spagnolo. É  l'Huffigton Post spagnolo che ci informa di qualcosa su cui non so se provare orrore o sganasciarmi dalle risate. Parliamo di un sito neolitico che risale a 6000 anni fa. In questo sito, tre blocchi di granito poggiavano su un tumulo; in breve una tomba eretta dai primi abitanti della località Cristovo de Cea, in Galizia. 

Ora al suo posto si trova un bel tavolo da pic-nic in cemento! (Un po' come dire che all'interno del castello installiamo un'area da pic-nic)

É stata una associazione locale per la conservazione ambientale che ha scoperto l'errore incredibile. Ha subito presentato una denuncia e l'inchiesta è stata aperta


Il sindaco si dichiara non colpevole (manco a dirlo!) e si dice, lui, sbalordito: lo sapeva, ha dichiarato, che il sito era archeologico. Una dichiarazione che non convince il portavoce del Ministero della Cultura della Galizia: nel 2008, spiega il quotidiano spagnolo in lingua inglese, The Local, scavi archeologici sono stati ammessi sul sito. Sarebbe quindi stato impossibile che il sindaco del comune non l'avesse saputo. 

Alcuni già vedono in questa deplorevole vicenda la scarsa cura, in Spagna, del patrimonio. Questa non è l'opinione di Juan A. Barcelo, esperto di preistoria all'Università Autonoma di Barcellona: "Sono inorridito, dice a The Local. Questo è un errore enorme" Ma, ha subito detto, la Spagna rimane un paese molto vicino al suo patrimonio; è solo una sfortunata serie di circostanze. E non ha dubbi sul fatto che tali errori possano avvenire anche in altri paesi, senza che le persone ne sentano il bisogno di parlare. 

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