27 dicembre, 2022

Inglese, lingua mista o egemone?

La lingua di Shakespeare è parlata da quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo. A contatto con loro, appaiono nuove parole ma anche nuove strategie di resistenza. 
 
La lessicografa Danica Salazar aiuta a costruire il famoso Oxford English Dictionary (OED)
Si occupa in particolare dei contributi stranieri alla lingua inglese, parlata da 1,75 miliardi di persone nel mondo, la metà delle quali non sono “madrelingua”. 

Nelle pagine del Guardian, spiega che 'il predominio dell'inglese come lingua della scienza, della tecnologia, degli affari, della diplomazia e dell'intrattenimento ha fornito un forte incentivo per molte persone in tutto il mondo ad acquisire la lingua'. 

In cambio questi offrono tante parole ed espressioni “per esprimere al meglio le loro identità, le loro culture e le loro realtà quotidiane”. 

Sfortunatamente, Danica Salazar sottolinea che 'molti apprezzano la purezza del linguaggio rispetto alla diversità e vedono le influenze esterne come una minaccia all'integrità di una lingua', mentre 'il prestito di parole fa parte dell'evoluzione naturale di tutte le lingue viventi'. 

L'inglese è anche noto per assorbire elementi stranieri abbastanza facilmente. Questo fenomeno è aumentato con l'accelerazione delle comunicazioni digitali e perchè la maggior parte delle persone è effettivamente multilingue. 
Bisognerebbe quindi porre fine ai «pregiudizi linguistici che portano alla discriminazione di chi non usa le parole 'giuste' o parla con l'accento 'cattivo'”. 

Il New Yorker dedica opportunamente una lunga presentazione al rapporto che lo scrittore J.M. Coetzee intrattiene con la lingua inglese, perché da premio Nobel per la letteratura ha appena pubblicato il romanzo El Polaco in spagnolo (anche se lo ha scritto prima in inglese). 

La trama racconta la storia d'amore tra Witold, un pianista polacco, e Beatriz, un'amante della musica catalana. Cercano di comunicare in un 'inglese globale', ma questo linguaggio impersonale non consente loro di esprimersi pienamente. 

'Non mi piace il modo in cui l'inglese sta conquistando il mondo', ha detto J.M. Coetzee all'Hay Literary Festival di Cartagena, in Colombia, nel 2018. 

Non mi piace come sovrascrive le lingue minori che trova sulla sua strada. Non mi piacciono le sue pretese universalistiche, cioè la sua indiscussa convinzione che il mondo sia come appare allo specchio della lingua inglese. 

Non mi piace l'arroganza che questa situazione genera nei suoi madrelingua. Pertanto, faccio quel poco che posso per resistere all'egemonia della lingua inglese”. 

Pubblicare in altre lingue o importare nuove parole diventano allora armi contro l'imperialismo linguistico.

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