La nuova legge sull'immigrazione mira ad aiutare gli studenti stranieri che vengono a studiare in Spagna a conciliare studio e lavoro.
Finora solo gli studenti europei potevano lavorare durante i loro studi universitari in Spagna, entro il limite di 20 ore settimanali.
Gli altri - cioè tutti coloro che avevano bisogno di un visto per proseguire gli studi in terra spagnola - si sono dovuti accontentare, per mantenersi, di una borsa di studio e, a titolo di esperienza professionale, di stage non retribuiti.
La nuova legge sull'immigrazione, in vigore dallo scorso agosto, dovrebbe semplificare loro la vita, spiega il quotidiano El Mundo.
“Gli studenti stranieri (cittadini di paesi terzi dell'Unione Europea) potranno ora unire studio e lavoro part-time fino a 30 ore settimanali, a condizione che il loro orario di lavoro sia compatibile con la loro formazione”, specifica il quotidiano.
Inoltre, diverse disposizioni contenute nella nuova legge dovrebbero agevolare l'ottenimento del permesso di soggiorno da parte dei lavoratori in situazione irregolare.
Questo vale in particolare per le persone che possono dimostrare di aver vissuto nel paese per almeno due anni e di aver lavorato almeno 30 ore settimanali per sei mesi o 15 ore settimanali per un anno.
'Il permesso di lavorare mi avrebbe aiutato molto', conferma Laura Rosero, 24enne colombiana arrivata a Madrid tre anni fa per conseguire un master. La giovane racconta al giornale che doveva sopravvivere con una borsa di studio di 400 euro al mese e praticamente rinunciare a tutta la vita mondana.
Dei quasi 200.000 studenti stranieri attualmente iscritti negli istituti di istruzione superiore spagnoli, più di 50.000 titolari di visto di studio beneficeranno di queste nuove misure.
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