18 settembre, 2022

I viaggi di lavoro non sono più quelli di una volta: Zoom ci ha messo lo zampino

Mentre i viaggi turistici sono rimbalzati questa estate, questo non sarà il caso dei viaggi d'affari nei prossimi mesi, secondo un sondaggio trasmesso dal sito web della rivista 'Quartz'. 

In termini di viaggi d'affari, ci sarà sicuramente una pandemia pre e post-pandemia, sottolinea Quartz

Secondo uno studio della Global Business Travel Association, nel 2021 le aziende hanno speso 697 miliardi di dollari per viaggiare con i propri dipendenti. Un budget in crescita del 5,5% rispetto all'anno precedente, ma che resta “irrisorio” rispetto al jackpot, stimato in 1.400 miliardi di dollari, che avevano dedicato alla stessa attività nel 2019. 

Condotto dalla società di consulenza Morning Consult tra ottobre 2021 e l'estate 2022, un altro sondaggio suggerisce che il calo del numero di passeggeri con valigetta potrebbe essere duraturo. 

Tra i dipendenti americani che prima della pandemia erano abituati a viaggiare almeno tre volte l'anno per lavoro, due su cinque affermano di non dover viaggiare affatto per lavoro. Un trend ampiamente confermato dalle risposte dei circa 16.000 professionisti intervistati sia in America che in Europa e nella regione Asia-Pacifico: 

Nel Regno Unito, il 55% dei partecipanti al sondaggio pensa che non viaggerà mai più per lavoro. In Francia, questo è il caso del 59% dei professionisti che hanno risposto al questionario”. 

Ora è 'molto improbabile' che i viaggi d'affari possano mai tornare 'alla normalità', afferma Morning Consult. 
Ci sono tre ragioni per questa disaffezione, secondo Quartz. 

Da un lato molti dipendenti si sono adattati al lavoro da remoto e si è diffuso l'uso della videoconferenza. 
'Ora che sappiamo tutto ciò che si può fare con Zoom, ci rendiamo conto che i vantaggi dell'interazione faccia a faccia non sempre superano il costo del biglietto aereo per incontrare clienti o colleghi'. 

D'altra parte, l'inflazione e la prospettiva di una recessione globale stanno costringendo le aziende a “stringere la cinghia”. Le preoccupazioni ambientali, infine, li rendono 'meno sprezzanti' quando è in gioco l'impronta di carbonio dei viaggi d'affari. 

Detto questo, le restrizioni sembrano riguardare principalmente i viaggi d'affari individuali. Un sondaggio del New York Times della scorsa primavera suggerisce che sono, tuttavia, ancora disposti a spendere soldi per consentire ai loro team di partecipare a una conferenza o a un congresso internazionale. 

La società di consulenza AlixPartners stima che i viaggi d'affari rimarranno del 15-25% al ​​di sotto dei livelli pre-pandemia almeno fino al 2025, riferisce Bloomberg, ma le aziende continueranno a favorire gli incontri faccia a faccia con i propri clienti.

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