Con le restrizioni sanitarie, l'accesso a luoghi essenziali come i bagni pubblici a Parigi sembra un vero rompicapo.
Vagare per lunghe ore nella capitale francese è diventato complicato, l'osservazione viene da Voice of America. La stessa domanda comunque potrebbe porsi per molte città europee.
Mercoledì prossimo torneranno ai parigini non solo i loro caffè all'aperto, negozi e luoghi culturali, il 19 maggio porterà sollievo anche a tutti gli abitanti della capitale che non sapevano cosa fare in caso di urgente necessità.
È il sito di Voice of America che solleva la questione dei servizi igienici facilmente accessibili a cui lunghi mesi di blocchi, coprifuoco e ristoranti chiusi hanno dato nuova importanza. Nuova, perché il problema non è nuovo, spiega il sito.
“Fare pipì a Parigi era già complicato molto prima dell'arrivo del Coinavirus. Il municipio ha combattuto a lungo contro "urina selvaggia" per le strade, che di solito è opera degli uomini.
Ma gli orinatoi ecologici installati alcuni anni fa hanno attirato solo scherno da parigini e turisti, proprio come la clip promozionale in cui abbiamo visto attori cantare attraverso bicchieri da toilette".
Voice of America si è poi rivolta a Cécile Briand. Lei "è autrice e artista, e probabilmente la più grande esperta di servizi igienici della capitale".
É stata lei a fare le ricerche per la guida “Dove fare pipì a Parigi”, che elenca i servizi pubblici, dai più glamour a quelli a malapena corretti, nella capitale.
Il suo libro ha riscontrato un interesse crescente negli ultimi mesi. Come un turista di Reims ha detto a Voice of America:
"Al momento è molto complicato trascorrere del tempo nelle grandi città. Devi astenerti dal fare la pipì o restare a casa".
Quanto a Parigi, quando tutto è chiuso, "i più disperati - e i meno difficili - possono sempre rivolgersi a una delle 435 sanisettes della città, queste eleganti strutture in acciaio che, nonostante la loro pulizia automatica, non sono sempre così eleganti all'interno".
Infrastruttura visibilmente insufficiente in tempi di restrizioni sanitarie.
Tutto ciò non migliorerà l'immagine di una città che ha visto nascere, nelle ultime settimane, “un movimento di protesta online, sotto l'hashtag #saccageaparis, che critica il comune, a torto o a ragione, il deplorevole stato strade”.
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