Nel Regno Unito, milioni di bambini parlano diverse lingue. “The Guardian” spiega come i genitori trasmettano la loro eredità linguistica e cosa dovrebbero fare le scuole per incoraggiarli.
Il Regno Unito non è mai stato così etnicamente e linguisticamente diversificato come lo è oggi. Secondo il Guardian, nel 2021 il paese aveva 6 milioni di cittadini stranieri e 9,6 milioni di britannici nati all'estero, il 35% dei quali vive a Londra.
Questo è ciò che l'antropologo tedesco Steven Vertovec chiama “superdiversità”.
Di conseguenza, sempre più bambini crescono in ambienti multilingue. “La superdiversità del Regno Unito si riflette nel nostro sistema scolastico, con circa il 20% degli alunni che parlano inglese come lingua aggiuntiva. Nelle scuole londinesi si parlano più di 300 lingue diverse”, sottolinea il quotidiano.
Diverse sono le strategie adottate dalle famiglie binazionali e/o plurilingui per trasmettere le lingue dai genitori ai figli:
- l'approccio OPOL ('One Parent One Language', una lingua, un genitore),
- l'approccio 'lingua minoritaria a casa': a casa si parla solo la tua lingua e la lingua locale viene appresa e praticata solo a scuola e fuori casa,
- l'approccio plurilingue, in cui i genitori passano in modo fluido da una lingua all'altra a loro piacimento senza preoccuparsi di distinguerle.
Questo approccio è ora sempre più sostenuto da molti esperti di lingue. I genitori di Niloufar e Saam hanno adottato quest'ultimo approccio, quindi l'intera famiglia ora parla quello che chiamano 'finglish', un misto di farsi e inglese!
Ci sono molte idee sbagliate sul multilinguismo, ricorda il Guardian. A volte si dice che può creare tensioni all'interno delle famiglie, che “ritarderebbe lo sviluppo del linguaggio o avrebbe un impatto sulle capacità accademiche”.
Purtroppo il multilinguismo, che riguardava principalmente i figli degli immigrati, è stato socialmente stigmatizzato e questi preconcetti restano tenaci.
I ricercatori hanno trascorso decenni a sfatare questi miti, oltre a dimostrare che i bambini bilingui hanno molti vantaggi cognitivi come il miglioramento delle funzioni esecutive: i processi mentali che ci consentono di concentrare la nostra attenzione, pianificare, ricordare e destreggiarsi tra più compiti'.
L'apprendimento di lingue diverse può anche alterare fisicamente il cervello, con 'vari studi che dimostrano che il volume della materia grigia aumenta nelle regioni responsabili dell'apprendimento e della ritenzione della memoria a breve termine'.
Permetterebbe inoltre di recuperare meglio in caso di ictus e ridurre il rischio di demenza. Infine, la capacità di esprimerti in più lingue rende più empatici, perché abitua a vedere le cose da diversi punti di vista.
Il quotidiano britannico suggerisce che le scuole cambino approccio e incoraggino i bambini ad esprimersi anche in lingue diverse dall'inglese.
Questo li aiuterà sulla via del multilinguismo, arricchendo al tempo stesso tutti.
“Se coltiviamo un sistema in cui si celebra la diversità linguistica, le persone possono essere più pienamente se stesse. Nella Gran Bretagna globalizzata questo è sicuramente qualcosa da cercare”, conclude.
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