Più di 630.000 giovani francesi di 18 anni beneficiano dei 300 euro del Culture Pass.
Il New York Times ha esaminato il dispositivo, che non incoraggerebbe abbastanza gli adolescenti a diversificare le loro pratiche culturali.
Da maggio, il 'Pass Cultura' consente ai giovani francesi di 18 anni di beneficiare, tramite un'applicazione per smartphone, di una dotazione di 300 euro per l'acquisto di beni culturali.
Per ventiquattro mesi possono utilizzare questi soldi per acquistare libri, abbonamenti digitali o biglietti per spettacoli.
Solo che «il primo istinto della maggior parte dei giovani non è stato quello di acquistare l'opera completa di Proust né di fare la fila per un pezzo di Molière. Gli adolescenti francesi si sono riversati sui manga', spiega il New York Times.
“Questa frenesia d'acquisto di fumetti, manga e altri fumetti rivela le tensioni al centro dell'idea stessa di Pass Culture: tra la libertà quasi totale che offre ai suoi utenti - in particolare la possibilità di acquistare contenuti di consumo che già amano - e l'obiettivo dei suoi progettisti, desiderosi di introdurre arti meno conosciute e più esigenti”.
Gran parte del denaro messo a disposizione in passato sarebbe stato utilizzato per acquistare prodotti culturali 'mainstream'. I suoi detrattori sottolineano l'ingenuità delle autorità che sperano di attirare i giovani nei cinema indipendenti quando si accalcano alle porte di grandi multisala per vedere i blockbuster.
Tuttavia, l'operazione sta rendendo felici le persone tra i commercianti. Interpellata dal New York Times, la manager di due librerie indipendenti è entusiasta della visita quotidiana di adolescenti e giovani adulti nei suoi negozi.
L'app fornisce lunghi elenchi di consigli e offerte per utilizzare la geolocalizzazione per trovare offerte culturali nelle vicinanze.
“Tuttavia, alcuni temono che il Culture Pass si riveli un vantaggio finanziario per i più privilegiati senza aiutare ad ampliare gli orizzonti culturali degli altri”.
I giovani tendono a concentrarsi sull'acquisto di prodotti che già conoscono, facendo del passato un vettore per la riproduzione della discriminazione sociale.
Il Ministero della Cultura ribatte che intende reintrodurre il Culture Pass nelle scuole in modo che le pratiche siano prima orientate dagli insegnanti come parte del programma scolastico, e poi diano ai giovani una maggiore autonomia nei loro acquisti.
“Un po' di controllo non guasterebbe, ma la libertà d'uso è estremamente preziosa”, riassume il quotidiano americano.