Diversi vaccini attualmente utilizzati contro la Covid-19 sono riconosciuti solo da pochissimi paesi. Una situazione che rischia di pesare sulla ripresa dei viaggi internazionali.
Se il vaccino AstraZeneca è attualmente riconosciuto da 119 paesi nel mondo, il Covishield, fabbricato in India ma di composizione identica ad AstraZeneca e ampiamente utilizzato nei paesi africani, non consente di ottenere il pass sanitario.
Le autorità francesi, per esempio, su consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno da parte loro deciso di approvarlo.
In tema di riconoscimento dei vaccini contro Covid-19, “il mosaico di norme attualmente in vigore semina confusione”, si rammarica The Economist, che cerca di fare il punto sulla questione:
Forse il test più decisivo per il mondo post-pandemia sarà il ritorno dei viaggi internazionali.
Con 3,7 miliardi di dosi del vaccino somministrate in tutto il mondo, molti sono ansiosi di fare le valigie per un viaggio all'estero. Ma non tutti gli anticorpi acquisiti con la vaccinazione consentono il volo libero all'estero».
Dati aggiornati giorno per giorno dal sito VisaGuide. World ci permettono di farci un'idea precisa di questo “patchwork” di regole.
I sei vaccini già autorizzati dall'Organizzazione mondiale della sanità (AstraZeneca, Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson, Sinopharm e Sinovac) sono lungi dal ricevere lo stesso riconoscimento.
Sinovac è accettato solo da circa 30 paesi, mentre il suo cugino ampiamente utilizzato Sinopharm è riconosciuto da più di 50 paesi.
Il problema non riguarda solo i viaggi internazionali, afferma The Economist. Mentre gli Stati Uniti non richiedono prove di vaccinazione ai viaggiatori provenienti da paesi i cui confini rimangono aperti, i canadesi vaccinati con AstraZeneca temono di essere esclusi dai luoghi di intrattenimento che riconoscono solo i vaccini approvati dalla Food and Drug Administration (FDA), che appunto non è ancora il caso di AstraZeneca.
Tuttavia, la situazione rende particolarmente preoccupato il settore dei viaggi. Per Nick Carreen, dell'International Air Transport Association (IATA), il mancato accordo tra i governi costituisce 'un ulteriore ostacolo' in quanto le compagnie aeree devono convincere i viaggiatori che potranno riprendere a volare in sicurezza.
L'OMS ha appena esortato i paesi europei a riconoscere tutti i vaccini che ha approvato sulla stessa base. Un gradito “aiuto”, ma che non basterà a rendere molto più coerente il “patchwork”.
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