29 luglio, 2021

AGROALIMENTARE: Pratiche sleali: 12 paesi UE in violazione

Una direttiva volta a tutelare gli agricoltori e le PMI non è ancora pienamente rispettata da alcuni paesi. Bruxelles ricorre alla giustizia. 

Bruxelles ha annunciato martedì di aver avviato una procedura di infrazione contro 12 Stati membri dell'UE, per non aver recepito le norme europee che vietano le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. 

La Commissione europea ha dichiarato in un comunicato stampa di aver inviato lettere di costituzione in mora. Si tratta di un primo passo che può portare al rinvio alla Corte di giustizia dell'UE e poi a sanzioni pecuniarie.  

L'elenco dei paesi interessati include Francia, Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Spagna, Italia, Cipro, Austria, Polonia, Portogallo, Romania e Slovenia. 

Adottata il 17 aprile 2019, la direttiva mira a tutelare gli agricoltori, ma anche le PMI agroalimentari, in particolare di fronte alla grande distribuzione. Il testo, che riguarda i prodotti agricoli e alimentari, vieta a livello UE a qualsiasi partner commerciale di imporre unilateralmente 16 pratiche ritenute sleali. 

Questi includono, ad esempio, ritardi nei pagamenti e cancellazioni di ordini dell'ultimo minuto per prodotti deperibili, modifiche contrattuali unilaterali o retroattive, nonché l'obbligo del fornitore di rimborsare i prodotti invenduti o il rifiuto di fornire contratti scritti. 

In particolare, la direttiva consente agli agricoltori e alle PMI, nonché alle organizzazioni che li rappresentano, di sporgere denuncia nei confronti dei propri acquirenti quando utilizzano tali processi. 

I paesi membri dovrebbero istituire autorità nazionali incaricate di trattare questi reclami. Il termine per il recepimento nel diritto nazionale è stato fissato al 1° maggio 2021. Gli Stati membri hanno due mesi per rispondere alle lettere della Commissione. 

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