Sempre più aerei dovranno liberarsi della zavorra, nei prossimi decenni, se vorranno decollare durante le ore più calde della giornata.
Come è dimostrato dalla cancellazione di quaranta voli, nel mese scorso da Phoenix, in Arizona per l'ondata di caldo, per gli aerei sarà sempre più difficile levarsi in volo quando si riscalda l'aria, secondo uno studio della Columbia University.
Quando si riscalda, l'aria perde densità, le ali degli aerei perdono portanza, dice in un comunicato che riassume lo studio di uno studente di dottorato, Ethan Coffel con il climatologo Radley Horton, cui il New York Times ha fatto eco dando le spiegazioni in un documento di qualche giorno fa.
L'unica soluzione, se non si vuole di differire il decollo è quello di ridurre il peso, riducendo la quantità di carburante, delle merci o del numero dei passeggeri, dice la nota.
Secondo lo studio, il riscaldamento e l'aumento delle ondate di calore, come quelle già sperimentate, potrebbero influenzare dal 10 al 30% degli aerei al massimo della capacità di carico nelle ore più calde.
"La maggior parte degli studi sul riscaldamento globale, finora, si è concentrata sull'impatto dell'aviazione, e non il contrario", dice Horton. Questo studio "punta sui rischi inesplorati del cambiamento climatico sul trasporto aereo" ed "il notevole potenziale di effetti a catena, economici o di altro".
Gli effetti variano a seconda del tipo di aeromobile e di aeroporti - quelli le cui piste sono più brevi come La Guardia, di New York, o che sono soggetti a temperature più calde, come Dubai, saranno i primi ad essere colpiti.
Aeroporti delle regioni più temperate e con piste sufficientemente lunghe dovrebbero essere meno colpiti da Heathrow a Londra, JFK di New York, e Charles de Gaulle di Parigi, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Climatic Change.
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