Zoe Kazan confida al Guardian l'altra faccia della notorietà e del decoro nel mestiere dell'attrice.
Classe '83, nipote del grande Elia, nota per i suoi ruoli nei film "Revolutionary Road" (2008), "Ruby Sparks" (2012) o "The Big Sick" (2017), parla di quello che accade dietro le quinte di questo mestiere...
"Ho molte amiche che sono attrici brillanti. Spesso arrivano a flirtare con il regista o il produttore o, durante i casting, si sentono dire 'Porta qualcosa di aderente'... Lì, sai, dovrai accettare la situazione", sintetizzo quel che racconta lei.
Zoe Kazan spiega che è difficile per le donne difendersi in queste situazioni e raramente hanno abbastanza determinazione per farlo. Dice anche che non le è mai stata fatta alcuna proposta diretta, ma non sono mai mancati i commenti sessisti sul suo successo.
"Un produttore una volta mi chiese se avessi capito oppure no. Poi disse: 'Oh, ma questo è uno scherzo hahah'. Ma è stato anche lo stesso che ha pagato il mio cachet e guardato me quando stavo girando una scena d'amore con un altro attore", aggiunge.
Zoe Kazan dice che le giovani attrici non sempre hanno accesso al reparto risorse umane (dell'argomento parlavo con Terry, Rosa e Mario sabato sera al London) e non hanno il coraggio di rivolgersi ai sindacati. Ricorda, inoltre, che il sessismo regolarmente denunciato è vivo e vegeto e che il suo fidanzato Paul Dani non ha mai avuto il diritto di replicare alle battute salaci dei produttori.
"Ho detto a Paul quel che stava accadendo sul set e lui ha lottato per resistere. Lo aveva sconvolto, non aveva mai avuto a che fare con questo genere di cose".
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Queste cose avvengono in moltissimi contesti, anche nelle campagne elettorali, con forme e rituali ormai collaudati e conosciuti.
"Un produttore una volta mi chiese se avessi capito oppure no. Poi disse: 'Oh, ma questo è uno scherzo hahah'. Ma è stato anche lo stesso che ha pagato il mio cachet e guardato me quando stavo girando una scena d'amore con un altro attore", aggiunge.
Zoe Kazan dice che le giovani attrici non sempre hanno accesso al reparto risorse umane (dell'argomento parlavo con Terry, Rosa e Mario sabato sera al London) e non hanno il coraggio di rivolgersi ai sindacati. Ricorda, inoltre, che il sessismo regolarmente denunciato è vivo e vegeto e che il suo fidanzato Paul Dani non ha mai avuto il diritto di replicare alle battute salaci dei produttori.
"Ho detto a Paul quel che stava accadendo sul set e lui ha lottato per resistere. Lo aveva sconvolto, non aveva mai avuto a che fare con questo genere di cose".
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Queste cose avvengono in moltissimi contesti, anche nelle campagne elettorali, con forme e rituali ormai collaudati e conosciuti.
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