Il giovane fotografo indiano Sujatro Ghosh ha progettato una campagna contro la violenza contro le donne attraverso le immagini che le caratterizzano come indiane nascoste sotto le maschere dalla forma di testa di vacca, l'animale sacro del paese.
Sono le vacche sacre indiane più importanti della vita delle donne? Questo è ciò propone il lavoro di Sujatro Ghosh (Instagram), un giovane fotografo freelance di 23 anni originario di Calcutta.
Ex studente dell'Università islamica Jamia Millia di Nuova Delhi ha avuto l'idea di fotografare le donne con il volto nascosto da una maschera dalla forma di una testa di mucca in varie aree pubbliche e private della capitale indiana. Così vuole denunciare le violenze loro inflitte, in una città dove, secondo The Guardian, ogni giorno le donne indiane denunciano, in media, 6 casi di stupro e 12 altre aggressioni sessuali.
Queste, nascoste sotto le loro maschere, sono, prima di tutto, amiche del fotografo: "É un argomento delicato quindi non ho potuto chiedere alle celebrità di posare per me", spiega a The Times of India aggiungendo: "Ora che il progetto sta attirando sempre più l'attenzione, altre donne si sono messe in contatto con me".
"Anche dall'estero, da tutto il mondo mi hanno scritto per dirmi che volevano essere parte del progetto".
Attraverso questa iniziativa, Sujatro Ghosh intende anche protestare contro la violenza subita dai musulmani sospettati di mangiare carne. Animale sacro per eccellenza, la mucca lo è ancor più dopo l'elezione del primo ministro induista, Narendra Modi, nel 2014, dal momento che la normativa concernente la macellazione dell'animale continua a diventare sempre più severa.
Alcuni membri del partito del leader indiano, il Bharatiya Janata Party (Partito popolare indiano, Bjp ), utilizzano il divieto per giustificare gli attacchi contro le minoranze musulmane. atti definiti "inaccettabili" da Modi durante un discorso del 29 giugno.
"La morte di un padre (musulmano) che aveva conservato della carne, in Dadri, mi ha fatto pensare a cosa avrei potuto fare per protestare contro tutto questo", dice Ghosh Sujatro, intervistato dal quotidiano The Indian Express, sulla genesi del suo progetto.
Continuando: "Così mi sono affidato all'arte ed ho utilizzato i social network per farmi capire", con un chiaro obiettivo: indurre a riformare questi due flagelli che affliggono la società indiana.
Sujatro Ghosh non ha paura di rappresaglie e finora non ha ricevuto alcuna minaccia, anche se sa che la situazione potrebbe degenerare. Con queste maschere, proveniente da New York, "vuole continuare a scattare foto con più donne in altre città, in India, per espandere questa forma di protesta", riporta The Indian Express e continuando nella sua riflessione: "Perché non fare un film, una sfilata di moda per la strada, un'opera d'arte, non importa che cosa!"
Entrambi i quotidiani concludono dicendo che questo progetto non ha alcun legame con la religione. Va al di là delle caste, dei principi e delle frontiere. "Ho scelto ogni donna o contesto con molte precauzioni perché voglio che rappresentino ofnuno un passato, una storia e che la gente si faccia le domande appropriate".
Sono le vacche sacre indiane più importanti della vita delle donne? Questo è ciò propone il lavoro di Sujatro Ghosh (Instagram), un giovane fotografo freelance di 23 anni originario di Calcutta.
Ex studente dell'Università islamica Jamia Millia di Nuova Delhi ha avuto l'idea di fotografare le donne con il volto nascosto da una maschera dalla forma di una testa di mucca in varie aree pubbliche e private della capitale indiana. Così vuole denunciare le violenze loro inflitte, in una città dove, secondo The Guardian, ogni giorno le donne indiane denunciano, in media, 6 casi di stupro e 12 altre aggressioni sessuali.
Queste, nascoste sotto le loro maschere, sono, prima di tutto, amiche del fotografo: "É un argomento delicato quindi non ho potuto chiedere alle celebrità di posare per me", spiega a The Times of India aggiungendo: "Ora che il progetto sta attirando sempre più l'attenzione, altre donne si sono messe in contatto con me".
"Anche dall'estero, da tutto il mondo mi hanno scritto per dirmi che volevano essere parte del progetto".
Attraverso questa iniziativa, Sujatro Ghosh intende anche protestare contro la violenza subita dai musulmani sospettati di mangiare carne. Animale sacro per eccellenza, la mucca lo è ancor più dopo l'elezione del primo ministro induista, Narendra Modi, nel 2014, dal momento che la normativa concernente la macellazione dell'animale continua a diventare sempre più severa.
Alcuni membri del partito del leader indiano, il Bharatiya Janata Party (Partito popolare indiano, Bjp ), utilizzano il divieto per giustificare gli attacchi contro le minoranze musulmane. atti definiti "inaccettabili" da Modi durante un discorso del 29 giugno.
"La morte di un padre (musulmano) che aveva conservato della carne, in Dadri, mi ha fatto pensare a cosa avrei potuto fare per protestare contro tutto questo", dice Ghosh Sujatro, intervistato dal quotidiano The Indian Express, sulla genesi del suo progetto.
Continuando: "Così mi sono affidato all'arte ed ho utilizzato i social network per farmi capire", con un chiaro obiettivo: indurre a riformare questi due flagelli che affliggono la società indiana.
Sujatro Ghosh non ha paura di rappresaglie e finora non ha ricevuto alcuna minaccia, anche se sa che la situazione potrebbe degenerare. Con queste maschere, proveniente da New York, "vuole continuare a scattare foto con più donne in altre città, in India, per espandere questa forma di protesta", riporta The Indian Express e continuando nella sua riflessione: "Perché non fare un film, una sfilata di moda per la strada, un'opera d'arte, non importa che cosa!"
Entrambi i quotidiani concludono dicendo che questo progetto non ha alcun legame con la religione. Va al di là delle caste, dei principi e delle frontiere. "Ho scelto ogni donna o contesto con molte precauzioni perché voglio che rappresentino ofnuno un passato, una storia e che la gente si faccia le domande appropriate".
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