06 settembre, 2014

La generazione fottuta

Leggevo alcuni giorni fa su Slate.fr
Faut-il rebaptiser la jeune génération actuelle «Génération F», comme foutue?
Si può ribattezzare la giovane generazione: "Generazione F", come fottuta?
https://creativecommons.org/licenses/by/2.0

L'articolo è stato ripreso da molte testate giornalistiche in Europa.

Qualcuno di voi ricorda quella grande inchiesta  in Francia (riprodotta anche quì in Italia) sui giovani di 18-34 anni, sobriamente intitolata "Generation quoi? (Generazione cosa)", in cui era particolarmente evidenziato che, per definirla, le parole che di solito vengono alla mente sono "perduta" e "sacrificata"?
    
L'economista Umair Haque, in qualche modo fa eco, in un intervento dallo spirito esistenziale (Ode to a f*cked generation) su medium.com, dove ritrae questa "Generazione F" come "F*cked" ("scopata" in inglese): 
"Noi avremo vita più breve, più stupida, più triste e più difficile dei nostri genitori", 
dichiara senza mezzi termini.


Dovremmo quindi essere totalmente senza speranza? 
Lui non lo pensa: 
«Perché non rinunciare a una vendetta vuota contro il passato ... e creare invece il futuro?"

"Non è troppo tardi per vivere delle vite che brucino i sensi, gli obiettivi, e la passione. Questa non può essere solamente la sfida che abbiamo di fronte, ma il nostro grande impegno".
Se non altro per non morire di noia.
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Il tutto accade graziosamente sottolineato da una melensa politica culturale della nostra indigena specie che governa e che ripete clichés ammuffiti, patetici ed arcaici. Una noia mortale per tutti, lacchè compresi. 
Mi era sempre venuta la parola lacchè per definire il corteo dei laudatores temporis acti, a cui aggiungerei, per analogia e competenze, gli ineffabili della premiata opposizione. 
La definizione esatta è FUCKED.

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