Oggi avrei voluto parlarvi del consiglio comunale di ieri 27 giugno, l'insediamento dei nuovi consiglieri dell'era Valente, per dirla pomposamente con Gravinalife, ma non lo farò perchè impossibilitato a farlo. Molti di voi sanno che in questi spazi spesso ho parlato di indiscrezioni, umori e quant'altro raccolti nel 'corridoio dei passi perduti', il nostro più ruspante 'transatlantico'. L'accesso alla sala consiliare era impossibile e tutti i varchi del comune presidiati ed invalicabili per 'volontà superiori'. Anche molto più illustri esponenti della politica e facenti parte della maggioranza sono stati impediti. Devo dire che non ho gradito molto la cosa, ma mi sono assuefatto subito. Vi riferisco solo un episodio singolare che mi hanno raccontato e che verificherò: l'intervento del neopresidente Lupoli, trasmesso in diretta, sarebbe stato coperto da una musichetta che non ne ha permesso l'ascolto (mi hanno detto 'censurato', naturalmente non ci credo).
alcune istantanee della serata
Oggi vi dirò, invece, di un gradevole incontro pubblico organizzato da alcuni ragazzi: Grazia Cozzoli, Giuliana Vendola, Alessandro Ugone, Michele Lorusso (al tavolo con il relatore) con Leonardo Digennaro, Antonio Leanza, Mina Visci e Antonio Labianca sul tema 'L'eredità e l'attualità di Enrico Berlinguer'. Ragazzi molto in gamba e che promettono bene. Lo farò grazie al contributo di una di questi cui ho chiesto di inviarmi la sua impressione.
Grazia Cozzoli
Sabato 23 giugno piazza Scacchi è tornata ad essere per poco più di un'ora lo specchio dei sentimenti collettivi, delle emozioni e degli ideali di alcuni gravinesi che hanno voluto rievocare l'uomo ed il politico Enrico Berlinguer, segretario del più grande partito di sinistra mai esistito in Italia (con lui il PCI raggiunse il 30%), il più amato dai nostalgici della stagione comunista e senza dubbio un politico di primo piano per chi non si lascia sopraffare dai sentimenti.
S.E.L. Giovani Gravina, con l'ausilio del professore dell'università degli studi di Bari Isidoro Mortellaro (Storia delle istituzioni politiche), ha cercato in un dibattito cittadino in piazza (nei pressi del monumento a Canio Musacchio), di riscoprire tematiche di trent'anni fa ed intuizioni che, guardate con gli occhi di oggi, mostrano la loro preveggenza e capacità di cogliere alla radice i problemi drammatici del nostro tempo:
la questione morale che ha travolto i partiti ormai divenuti vere e proprie macchine di potere;
il compromesso storico come inizio di un cammino politico di crescita e di condivisione di ideali, comune alla DC;
l'austerità, componente necessaria per una politica equa.
"L'eredità e l'attualità di Enrico" è stato evento di formazione, ma soprattutto momento per ricordarci qual è la buona politica, oggi terribilmente soffocata dalle espressioni più insignificanti di alcuni partiti.
<<Compagni e compagne vi invito a impegnarvi tutti. Proseguite il vostro lavoro, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada. Dialogate con fiducia..>>.
Così Berlinguer ci congedò nel suo ultimo comizio del 1984.
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