Per 'Newsweek', capire come siamo diventati 'Homo sapiens' richiede una migliore conoscenza dei Neanderthal.
La scorsa settimana l'uomo di Neanderthal è stato sotto la lente del settimanale americano Newsweek, il cui titolo di copertina, “Come siamo diventati umani”, suona come ovvio, Neanderthals Were Smart, Sophisticated, Creative—and Misunderstood.
A prima vista tutto ci distingue da questo ominide spesso rappresentato come un individuo tozzo, dalla carnagione chiara, burbero e poco intelligente.
Ma dalla sua scoperta nel 1856 da parte dei minatori di calcare nella Neander Valley, a sud-ovest di Düsseldorf, gli scienziati vengono a conoscenza ogni giorno.
L'ultima arriva dai confini dell'Asia centrale, in Altai, dove per la prima volta è stata riesumata un'intera famiglia.
“Resti di almeno 11 individui geneticamente imparentati, tra cui un padre, sua figlia e i suoi cugini, sono stati trovati nella grotta di Chagyrka (Russia)”, ricorda Newsweek.
La complessa organizzazione sociale che conosciamo non era estranea ai Neanderthal. Oggi sappiamo che 'probabilmente era più intelligente e sofisticato di quanto pensassimo', scrive il quotidiano.
Costruiva utensili e li modificava con il fuoco, si vestiva e sapeva anche cucinare.
Inoltre, nuove tecniche per l'analisi di campioni ossei, strumenti o persino DNA stanno aiutando la comunità scientifica a svelare un po' di più i misteri dei nostri lontani cugini, con i quali condividiamo tra l'1 e il 3% del nostro genoma.
Scoperta che è valsa al paleogenetista Svante Pääbo il Premio Nobel 2022 per la medicina e la fisiologia. Insomma, per capire da dove veniamo, è imperativo cogliere nella sua interezza chi era il Neanderthal.
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